La
“Legge di Murphy”
(ovvero
come soffocare in un abbraccio ecumenico il dibattito che non c’è)
|
Un allevamento di tacchini che produce per il gruppo Amadori,
cui CIWF ha conferito il Premio "Good Chicken" |
Recentemente,
sul blog di Essere Animali è stato pubblicato un articolo a firma di
Claudio Pomo (Responsabile delle campagne di EA) che ci ha fatto
sobbalzare davanti al computer.
L’articolo,
“Speriamo solo che continuino a litigare” (31 ottobre 2015)
http://blog.essereanimali.org/speriamo-continuino-a-litigare/,
ad una prima, superficiale lettura, può sembrare una riflessione di
buon senso comune: le differenze interne al movimento sono così
irrilevanti davanti alla tragedia animale che è inutile, anzi
dannoso, perdere tempo in guerre fratricide. Frase talmente ovvia che
non sembrerebbe neppure necessitare di altro. Chi, infatti, non
sarebbe d’accordo sul fatto che dissidi personali, inimicizie e
diffidenze tra gruppi, modalità diverse di concepire la lotta per
gli animali siano ben poca e povera cosa davanti all’obiettivo
comune, gigantesco, fin quasi impensabile che tutti vorremmo
raggiungere o realizzare?
Ma
a rileggere il post, ci si accorge che il punto è ben altro e non
può essere lasciato indiscusso.