"I campi di lavoro forzati non sono poi cosi' male. Ce ne hanno fatto visitare uno al corso di addestramento di base. Ci sono le docce, e letti con i materassi, e attività ricreative come la pallavolo. Attività artistiche. Si possono coltivare hobby come l'artigianato, ha presente? Per esempio, fare candele. A mano. E i familiari possono mandare pacchi, e una volta al mese loro o gli amici possono venire a trovarla - Aggiunse: - E si può professare la propria fede nella propria chiesa preferita.
Jason disse, sardonico: - La mia chiesa preferita è il mondo libero, all'aperto." (Philip K. Dick)

martedì 11 febbraio 2014

Tanti scoiattoli e un giraffino


La valorizzazione delle razze o specie  autoctone, a sfavore degli individui che appartengono alle altre in competizione, riconduce alle annose campagne americane contro il lupo grigio a favore del lupo rosso "puro", finite ad un certo punto con la dimostrazione che il lupo rosso era in realtà frutto di un incrocio fra il lupo grigio e il coyote. Insomma gli umani, anziché aggiornare le ricerche naturalistiche,  tendono ad ancorarsi a quello che viene considerato l'ordine naturale delle cose come dogma immutabile.

scoiattoli grigi
Ma il dogma della specie, se conduce all'azzeramento del valore degli individui, come quasi sempre accade, nasconde lo specismo: l'idea cioè che gli umani possano controllare i viventi plasmandoli secondo propri disegni mentali o esigenze anche di semplice catalogazione, spesso con distorte spiegazioni pseudodarwiniane sul concetto di importanza delle specie quali anelli della catena evolutiva. In realtà è stato ormai ampiamente provato che l'estinzione di una specie, la sostituzione di una specie da parte di un'altra, fa parte dell'evoluzione esattamente quanto lo sviluppo di specie nuove o l'adattamento di specie non autoctone a nuovi habitat.

Marius, ucciso allo zoo di Copenhagen
Dunque: perché, contro tutte le dimostrazioni scientifiche già attuate, le specie continuano ad essere considerate così importanti? I motivi essenziali si possono così sintetizzare:
1) per valore estetico , al pari del paesaggio  o delle meraviglie naturali;
2)  per valenze  simboliche inerenti all'appartenenza al pari di razza, classe, ecc...;
3) per l'esercizio del dominio, per cui si ritiene lecito compiere anche azioni  lesive sugli individui coinvolti in una pratica di selezione.

Per approfondire la questione bisognerebbe anche considerare come siano normalmente "recuperate" alcune specie ormai in prossimità di estinzione, obbligando alla segregazione alcuni degli ultimi esemplari (spesso arrivano notizie eclatanti anche dagli zoo per fare cassetta con la meraviglia da baraccone dell'ultimo esemplare uscito vivo o morto dall'arca di Noè) e si aprirebbe un altro doloroso capitolo a dimostrazione che tutto ciò che comunemente viene sdoganato come ambientalista,  in realtà nasconda un'altra oscura faccia dello specismo.


Biodiversità è Bioviolenza!


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