"I campi di lavoro forzati non sono poi cosi' male. Ce ne hanno fatto visitare uno al corso di addestramento di base. Ci sono le docce, e letti con i materassi, e attività ricreative come la pallavolo. Attività artistiche. Si possono coltivare hobby come l'artigianato, ha presente? Per esempio, fare candele. A mano. E i familiari possono mandare pacchi, e una volta al mese loro o gli amici possono venire a trovarla - Aggiunse: - E si può professare la propria fede nella propria chiesa preferita.
Jason disse, sardonico: - La mia chiesa preferita è il mondo libero, all'aperto." (Philip K. Dick)

lunedì 17 agosto 2015

30/8 - Expo 2015: dal pink-washing alla carne felice (conferenza / dibattito)



Nell'ambito della decima edizione del “VEGANch’io”
(Vimercate, Via degli Atleti, 1 - 28, 29 e 30 agosto 2015)

DOMENICA 30 AGOSTO 2015
ORE 18:00 - Conferenza e dibattito
EXPO 2015: dal pinkwashing alla carne felice
coordinano Rete NoExpoPride e Progetto Bioviolenza 


LA PARTECIPAZIONE E' LIBERA E GRATUITA

Info e contatti:
info@veganchio.org
info@oltrelaspecie.org
335-8376756

https://www.facebook.com/events/829093943812018/

http://veganchio.org/

PROGRAMMA DEL VEGANCH'IO 2015: http://veganchio.org/programma.html

Per indicazioni stradali, luoghi di pernottamento, info vedi:www.veganchio.org

martedì 11 agosto 2015

Perchè collaborare con CIWF? un partecipante risponde

foto: suicidefood.blogspot.com


In seguito alla pubblicazione della Lettera aperta sulla Summer School sul benessere animale organizzata presso la Facoltà di Veterinaria dell'Università di Milano, inviata ai relatori e organizzatori animalisti che compaiono nel programma, abbiamo ricevuto le risposte di uno di loro, Enrico Giannetto (gli altri non hanno risposto).
Pubblichiamo, con il suo permesso, lo scambio di opinioni con Enrico Giannetto, con cui dissentiamo, ma che ringraziamo pubblicamente per la risposta e per aver fornito elementi di discussioni su cui ciascun* potrà autonomamente farsi un'idea.

Una parte della discussione verte sull'opportunità o meno di partecipare ad iniziative organizzate in luoghi in cui si insegna, si organizza o si sostiene lo sfruttamento animale, e da personalità o professionisti che sfruttano animali o che sostengono attivamente la produzione di merci / conoscenza a partire dai loro corpi. Nonostante tale questione sia molto complessa - dato che è sempre difficile capire quando un "dialogo" pubblico sia utile o quando sia il caso di accettare degli inviti in "campo nemico" per criticare apertamente lo specismo -, riteniamo che in questo caso si configuri in modo, purtroppo, meno ambiguo: la Summer School in questione, oltre a non essere un dibattito (ma bensì un vero e proprio corso di formazione sul "benessere" animale e le tecniche zootecniche ad esso collegabili), non è organizzata da veterinari, professionisti zootecnici o simili figure con la partecipazione su invito di esponenti del mondo animalista, ma al contrario è organizzata da esponenti del mondo animalista insieme a esponenti del mondo dello sfruttamento animale. Questo, oltre che essere dichiarato apertamente, risulta evidente dalla presentazione sul sito, in cui si trovano, accanto a citazioni da Derrida che ammiccano alle più radicali tesi antispeciste, ben più espliciti riferimenti all'etichettatura dei prodotti animali secondo diversi gradi di "benessere" degli schiavi allevati che dovranno dare al consumatore la "facoltà di compiere liberamente le proprie scelte tenendo in conto tale aspetto".

Buona lettura.

lunedì 10 agosto 2015

Grazie, contadini svizzeri...


Non è la prima volta che ci segnalano una campagna mediatica ad opera di allevatori o produttori di carne in cerca di consensi da parte dell'opinione pubblica. I motivi per cui vengono ideate campagne pubblicitarie da parte delle associazioni di categoria possono essere di vario tipo, e non sempre comprendono l'esigenza di placare i problemi di coscienza che lo sfruttamento degli animali causa ai consumatori.
In questo caso, però, è evidente che siamo di fronte ad una risposta (anche) alle crescenti critiche alla violenza sugli animali da reddito. La campagna estate 2015 degli allevatori svizzeri (https://www.agricoltura.ch/campagna-pubblicitaria/campagna-attuale/manifesti/) non lascia spazio a dubbi. Accanto a manifesti che rimarcano la genuinità della frutta dei contadini svizzeri o la loro cura del paesaggio alpino, tutti incentrati su figure di animali vestite da contadini umani, ne troviamo uno con una capra che recita lo slogan: "Sono molto più libero di uscire della maggiorparte degli uomini".

giovedì 6 agosto 2015

Quando gli “animalisti” fanno il gioco degli allevatori



Grazie al cielo la redazione di Campania su web e il Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana si sbagliano e non pare esistere (almeno per ora) la versione italiana dellassociazione protezionista anglotedesca Four Paws/ Vier Pfoten.

Fino a pochi giorni fa, Lassociazione Vier Pfotenera giustamente preoccupata delle pratiche dallevamento delle bufale in Campania, tanto da diffondere informazioni e video sulle sofferenze a cui sono quotidianamente sottoposti questi animali: http://www.four-paws.org.uk/campaigns/farm-animals/hidden-animal-cruelty-in-italian-buffalo-farms-providing-mozzarella-to-uk-supermarkets/

Il 27 luglio, uno dei tanti eventi di Expo è stato dedicato alla Mozzarella di Bufala DOP (uneccellenza italiana nel paesaggio mediterraneo!). Gli organizzatori sono stati Ara Campania (Associazione Regionale Allevatori) e DQA (Dipartimento Qualità Agroalimentare): http://www.mozzarelladop.it/index.php?section=notiziario&filter=comunicati&id=665

domenica 2 agosto 2015

Il danno e la beffa

Una grave discontinuità mentale affligge l'umanità. Dunque da un lato riteniamo adatte le mucche all'ascolto musicale tanto da asserire che tutte le loro funzioni vitali ne trarrebbero giovamento ( il latte migliora!). Dall'altro recludiamo a vita quelle stesse mucche, obbligandole alla riproduzione forzosa, allontanandone i cuccioli ( per farne bistecche ) al fine di poterne "rubare" il latte, infine le premiamo con la macellazione.  Tutto ciò in nome di un imperativo specista che, pur dovendo ormai riconoscere di aver a che fare con entità diverse dagli oggetti, in realtà continua a considerarli ed a trattarli come tali. Sbeffeggiandoli, quando possibile...

Si intitola "happy cow concert" l'iniziativa-esperimento
documentato dal video di repubblica.it qui sotto. Ogni altro commento è superfluo...