Segnaliamo il seguente evento, ricordando che sabato 16 è prevista una presentazione del Progetto BioViolenza
"I campi di lavoro forzati non sono poi cosi' male. Ce ne hanno fatto visitare uno al corso di addestramento di base. Ci sono le docce, e letti con i materassi, e attività ricreative come la pallavolo. Attività artistiche. Si possono coltivare hobby come l'artigianato, ha presente? Per esempio, fare candele. A mano. E i familiari possono mandare pacchi, e una volta al mese loro o gli amici possono venire a trovarla - Aggiunse: - E si può professare la propria fede nella propria chiesa preferita.
Jason disse, sardonico: - La mia chiesa preferita è il mondo libero, all'aperto." (Philip K. Dick)
martedì 29 maggio 2012
martedì 22 maggio 2012
Volantini
Volantino creato da Oltre la Specie per il progetto BioViolenza:
Scarica il volantino in alta risoluzione: fronte - retro
Scarica il volantino in alta risoluzione: fronte - retro
lunedì 21 maggio 2012
Prigionieri felici
PRIGIONIERI “FELICI”
«I campi di lavori forzati non sono poi così male. Ce ne hanno fatto visitare uno al corso di addestramento di base. Ci sono le docce, e letti con i materassi, e attività ricreative come la pallavolo. Attività artistiche. Si possono coltivare hobby come l'artigianato, ha presente? Per esempio, fare candele. A mano. E i familiari possono mandare pacchi, e una volta al mese loro o gli amici possono venire a trovarla». Aggiunse: «E si può professare la propria fede nella propria chiesa preferita». Jason disse, sardonico: «La mia chiesa preferita è il mondo libero, all'aperto» (Philip K. Dick)[1].
Da: “Altri versi
- Sinfonia per gli animali a 26
voci”, a cura di Oltre la Specie (2011)
«I campi di lavori forzati non sono poi così male. Ce ne hanno fatto visitare uno al corso di addestramento di base. Ci sono le docce, e letti con i materassi, e attività ricreative come la pallavolo. Attività artistiche. Si possono coltivare hobby come l'artigianato, ha presente? Per esempio, fare candele. A mano. E i familiari possono mandare pacchi, e una volta al mese loro o gli amici possono venire a trovarla». Aggiunse: «E si può professare la propria fede nella propria chiesa preferita». Jason disse, sardonico: «La mia chiesa preferita è il mondo libero, all'aperto» (Philip K. Dick)[1].
Introduzione
Non poche
persone, ai giorni nostri, provano un senso di disagio quando pensano agli
allevamenti intensivi. Questa sensibilità si esprime in vari modi: dal rifiuto
di informarsi su ciò che lì avviene, alla critica esplicita di tale sistema di
produzione, fino alla solidarietà concreta nei confronti delle vittime
(vegetarismo e veganismo etici e militanza per i diritti animali). Malgrado l’opinione
pubblica esprima una crescente disapprovazione verso la reclusione degli
animali all'interno degli spazi angusti ed invivibili degli allevamenti
intensivi, la produzione di carne, latte, uova nei paesi occidentali avviene quasi
esclusivamente in tali condizioni. Le legislazioni dei paesi industrializzati
non recano traccia della sensibilità diffusa contro questo tipo di produzione e
non prescrivono neppure che lo sfruttamento debba essere “moderato”.
Nonostante tutto, l'industria della carne e le istituzioni (che sono speciste e
che partecipano allo sfruttamento degli animali in varie forme) hanno buoni
motivi per monitorare la tendenza dei consumatori a scegliere prodotti
“alternativi”, ossia la propensione dei cittadini ad esprimere istanze
etiche – se non chiaramente politiche – a favore di un trattamento meno crudele
degli animali non umani, fino alla richiesta di abolizione della produzione e
del consumo di carne. Tali istanze, per quanto confuse, si incentrano sulla
critica agli allevamenti intensivi, considerati veri e propri lager per animali, costruiti per una
produzione standardizzata, e alla “catena di smontaggio” dei mattatoi che trasforma
esseri senzienti in numeri senza volto e, infine, in merce[2].
In questa prospettiva di crescente critica dell'industria della carne e dei
derivati, che risposta rappresentano le produzioni di carne biologica, gli
allevamenti “a basso impatto ambientale”, a basso spreco di risorse e tutte
quelle realtà che fanno proprio l'ambiguo concetto di “benessere animale”?
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