"I campi di lavoro forzati non sono poi cosi' male. Ce ne hanno fatto visitare uno al corso di addestramento di base. Ci sono le docce, e letti con i materassi, e attività ricreative come la pallavolo. Attività artistiche. Si possono coltivare hobby come l'artigianato, ha presente? Per esempio, fare candele. A mano. E i familiari possono mandare pacchi, e una volta al mese loro o gli amici possono venire a trovarla - Aggiunse: - E si può professare la propria fede nella propria chiesa preferita.
Jason disse, sardonico: - La mia chiesa preferita è il mondo libero, all'aperto." (Philip K. Dick)

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lunedì 28 settembre 2015

4/10 (Pisa) - proiezione de "Il biglietto d'ingresso" e dibattito con BioViolenza

DOMENICA 4 OTTOBRE - PISA
Teatro Rossi Aperto
Piazza Carrara, 56126 Pisa
ore 17.30
 
All'interno del Festival pisano "Tutti nello stesso piatto" al Teatro Rossi Aperto Tutti Nello Stesso Piatto - tour Pisa discuteremo di liberazione animale focalizzandoci su "chi è cibo" e su chi viene definito ingrediente, prodotto o alimento dopo aver passato la soglia del mattatoio.

E' possibile definire "carne felice" chi ha trascorso una vita da schiavo e scandita dai tempi del business della zootecnia e dello sfruttamento?

Quali strategie di marketing si nascondono dietro lo slogan "allevamento sostenibile"?

Ne parleremo con Bio Violenza - al mattatoio sani e felici e Ippoasi dopo la proiezione del documentario "Il biglietto d'ingresso".

giovedì 17 settembre 2015

Undicesimo incontro di liberazione animale - 18-19-20 settembre



L’XI edizione dell’Incontro di Liberazione Animale si terrà il 18 – 19 – 20 settembre alla nuova casa del popolo “La Casona” a Ponticelli di Malalbergo (Bo)
Via Ponticelli, 43, Ponticelli di Malalbergo (Bologna)
Sul sito web www.incontroliberazioneanimale.net informazioni e programma.

lunedì 17 agosto 2015

30/8 - Expo 2015: dal pink-washing alla carne felice (conferenza / dibattito)



Nell'ambito della decima edizione del “VEGANch’io”
(Vimercate, Via degli Atleti, 1 - 28, 29 e 30 agosto 2015)

DOMENICA 30 AGOSTO 2015
ORE 18:00 - Conferenza e dibattito
EXPO 2015: dal pinkwashing alla carne felice
coordinano Rete NoExpoPride e Progetto Bioviolenza 


LA PARTECIPAZIONE E' LIBERA E GRATUITA

Info e contatti:
info@veganchio.org
info@oltrelaspecie.org
335-8376756

https://www.facebook.com/events/829093943812018/

http://veganchio.org/

PROGRAMMA DEL VEGANCH'IO 2015: http://veganchio.org/programma.html

Per indicazioni stradali, luoghi di pernottamento, info vedi:www.veganchio.org

lunedì 6 ottobre 2014

11 ottobre a Milano: antispecist* al corteo No Expo


da: antispefa.noblogs.org

CORTEO NOEXPO
Sabato 11 ottobre 2014 h 15.00 a Milano
Sabato 11 ottobre, a Milano, sfilerà un corteo organizzato dalla rete Attitudine NoExpo come momento di protesta nei confronti del grande evento milanese.
Alcune individualità antispeciste, antirazziste e antifasciste hanno deciso di parteciparvi esplicitando in uno spezzone del corteo la loro posizione nei confronti di ciò che Expo rappresenta: un pericoloso strumento neoliberista che ambisce a generare profitti e instaurare modelli di governance sulla pelle di uomini, di animali e del pianeta.
Si invitano pertanto a partecipare tutti gli antispecisti e tutte le antispeciste che, fatto proprio il collegamento tra la lotta di liberazione animale con le altre lotte di liberazione umana e della Terra, hanno deciso di:
  • Non credere al capitalismo che, coinvolgendo onlus e reti di volontariato e parlando di “risorse”, si definisce sostenibile per cercare consenso e legittimità.
  • Rifiutare il claim di Expo “Nutrire il pianeta” perché basato su schiavitù, sofferenza e morte e denunciare la retorica del “benessere animale” di partner quali Coop, Slow Food e Eataly.
  • Sbugiardare partner come Nestlè, Coca-Cola, DuPont e Selex Es, perché attivi nella distruzione del pianeta, nella ricerca bio-tech, nella produzione di OGM e nel controllo militare e nel controllo delle vite.
  • Opporsi alla devastazione della natura e degli habitat che Expo porta con se’.
  • Denunciare le opere “connesse” al grande evento -come TEEM, Pedemontana e Brebemi- e additare come corresponsabili quelle società che contribuiscono alla trasformazione imposta ai territori. Tra queste figura DHL, società che opera anche nel trasporto di primati utilizzati per la vivisezione e contro cui si è sviluppata una campagna internazionale di liberazione animale chiamata “Senza ritorno” (“Gateway to hell”).
  • Rifiutare l’appoggio a Expo in ogni sua sede e modalità perché non esiste liberazione se non operiamo contro ogni forma di dominio e di controllo sulle esistenze.
Per “nutrire il pianeta”, cioé per garantire un futuro agli esseri viventi e alla Terra, non abbiamo bisogno di Expo, ma della fine della schiavitù umana e non umana.
Ci vediamo in corteo a Milano sabato 11 ottobre, con partenza alle 15.00 piazza Duca d’Aosta (Stazione Centrale).

giovedì 10 aprile 2014

EXPO 2015: sistemi di abbattimento, tecnologie di macellazione...


EXPO, oltre che devastazione per tutt* e profitti per pochi, è anche questo: il luogo migliore per ospitare una delle più grandi fiere dell'industria della carne, Meat Tech.

"Sistemi di abbattimento", "Tecnologie di macellazione", "Carni fresche, carni congelate".... questi sono alcuni dei settori espositivi, freddamente elencati come se non si trattasse, letteralmente, di smembrare e vendere corpi di esseri che fino a poco prima erano vivi.

L'industria della carne, dunque, cerca di rilanciarsi in questa occasione. Un'occasione ghiotta per incrementare gli affari, per di più in un contesto che si presta a "ripulire" l'immagine di venditori di morte: expo 2015 è infatti dedicata al cibo, a come "nutrire il pianeta" trovando soluzioni ai problemi alimentari del terzo mondo, ecc. ecc.. Come spesso accade, tutto questo cela ben altre intenzioni.

Sono proprio queste intenzioni che devono essere smascherate.

No expo - no meat tech!

mercoledì 15 gennaio 2014

La statua di EXPO 2015: chi è cibo?


La statua "targata" EXPO esposta all'aeroporto di Malpensa
Expo 2015 ruoterà intorno all'argomento CIBO.
Argomento sicuramente centrale visto che da quello dipende la sopravvivenza di tutto il vivente.
Argomento importante per le implicazioni sociali, culturali e politiche che la distribuzione del cibo comporta.
Argomento succulento dato che il cibo è anche piacere e avventura.

Ma il punto fondamentale che EXPO probabilmente NON prenderà in considerazione, è la differenza tra chi CONSUMA cibo e chi È cibo.

Se fossimo NOI il cibo degli altri, cosa penseremmo dell'arroganza e della violenza di questa scultura promozionale di EXPO?

In questa rappresentazione grottesca dell'ingordigia umana (forse molto più vicina alla realtà di quanto possa sembrare a prima vista) l'unica cosa che non viene problematizzata è proprio la questione fondamentale: con quale diritto inforchiamo galline, uccidiamo lepri, ci mettiamo le salamelle a tracolla e, come tutti i bravi cacciatori, ci mettiamo i cadaveri attaccati al cinturone?

Lasciando perdere il machismo caricaturale di questa scultura (così esagerato da essere quasi autoironico), perché rappresentare con una sorta di Gargantua/Pantagruel (che tutto mangiano senza vergogna) un'umanità che si erge tronfia sopra il resto del vivente pur di soddisfare la sua insaziabile pancia e il suo viziatissimo palato? 

Se questa è l'immagine con cui EXPO vorrebbe reclamizzare la "questione-cibo" ai cittadini del mondo (la scultura si trova all'aeroporto di Malpensa), ci sembra che abbia imboccato un sentiero che andrà a sfociare nella comoda autostrada della BIO-Violenza.

Peccato che Gastone Mariani, attuale direttore dell'Accademia di Brera, nella  presentazione della mostra "Il dolore degli altri animali" nel marzo del 2012, avesse espresso questo auspicio: "In concomitanza con EXPO 2015, convengo che Milano, capitale mondiale della sostenibilità ambientale ed alimentare, meriti una finestra di osservazione e riflessione sul nostro rapporto con la più grande parte degli abitanti del Pianeta." Parole amaramente cadute nel vuoto pneumatico emanato del personaggio elevato sul piedistallo come un megalomane ubriaco.

Teniamoci pronti perché ne vedremo (e soprattutto sentiremo) di tutti i gusti.
L'elogio del salamino è solo l'antipasto.

Progetto Bio-Violenza
Al mattatoio felici e sani


giovedì 13 giugno 2013

Su un convegno alla Sapienza: "Uccidere senza dolore" o uccidere senza vergogna?

Come accaduto di recente con la campagna "sono degno" di Compassion in World Farming, gli ambiti animalisti assistono alla diffusione di iniziative a dir poco ambigue, che rischiano di attrarre le simpatie di quelle stesse persone che si schierano quotidianamente dalla parte degli animali, senza troppo badare ai contenuti messi in gioco.
 
L'ultimo episodio è quello di un convegno, organizzato dall'Università di Roma "Sapienza".
Riportiamo qui sotto la presentazione del convegno, che non esitiamo a definire osceno nel suo modo di affrontare la tragedia della schiavitù animale.
 
Il Master in Etica pratica e bioetica dell’Università di Roma “Sapienza” e il Comitato Bioetico per la Veterinaria organizzazioni il convegno “Uccidere senza dolore. La ‘macellazione inconsapevole’ fra etica e scienza”. 
20 giugno 2013, 10.00-13.00
Aula XII, Dipartimento di Filosofia, Villa Mirafiori, via Carlo Fea 2, Roma
Pure fra molte contraddizioni, le nostre società dedicano un’attenzione sempre crescente alla tutela del benessere degli animali e alla diminuzione delle sofferenze che a questi sono inflitte nelle pratiche che li usano per fini umani. Rispetto al contesto della sperimentazione, quello dell’allevamento e della macellazione a fini alimentari sembra patire una maggiore arretratezza e presentare, quindi, ampi margini di riforma. Ad esempio, nei momenti finali della vita degli animali destinati al consumo alimentare sembrerebbe possibile introdurre metodiche che rendano l’animale inconsapevole e, quindi, eliminino del tutto lo stress e la sofferenza della macellazione. Una tale procedura sembrerebbe andare in direzione di una migliore tutela degli animali e, al tempo stesso, potrebbe implicare costi economici maggiori di quelli attuali e una riconsiderazione dei rischi per la salute umana (nel caso in cui, ad esempio, l’inconsapevolezza sia ottenuta per mezzo di sostanze chimiche). Organizzato dal Master in Etica pratica e bioetica dell’Università Sapienza di Roma e dal Comitato Bioetico per la Veterinaria, il convegno di studi intende esaminare tale possibilità di cambiamento delle procedure di macellazione, esaminandone gli aspetti etici e scientifici. Il convegno si rivolge alle diverse figure professionali coinvolte nel campo della produzione animale, agli studiosi interessati ai temi dell’etica animale e al pubblico più generale interessato alla tutela degli animali.
Responsabile scientifico e informazioni: Prof. Simone Pollo, simone.pollo@uniroma1.it
 
Spiace vedere che cotanto ingegno accademico, una tale gamma di professionalità e competenze siano utilizzate per non affrontare la più semplice delle questioni riguardo alla macellazione: è lecito allevare degli esseri senzienti e poi ucciderli per farne cibo?
Poiché è davvero difficile giustificare la liceità degli allevamenti (cioè di quei luoghi in cui muoiono, insieme alle reti da pesca, il 99% degli animali non umani uccisi sulla terra), una delle scappatoie che ultimamente vanno di moda è quella di pronunciare parole di condanna per gli allevamenti intensivi, quegli orribili lager che nessuno riesce a tollerare fino in fondo, ammiccando al contempo alle "vecchie fattorie", agli allevamenti sostenibili, e perfino alla macellazione compassionevole.

Naturalmente, nessuno si sogna di chiedere alle vittime se è così diverso, dopo una vita di dolori, privazioni, torture, noia, trovare un boia sbrigativo, indolore, tecnologico o solidale... Questa pericolosa strategia ha mille facce: quella che dobbiamo denunciare oggi è quella accademica. Una versione un po' più dotta, un po' più rispettabile, di quella stessa ipocrisia che viene spacciata spesso anche agli animalisti per interesse per il "benessere" animale.
 
Invitiamo chi abbia deciso di stare dalla parte degli schiavi a non cadere in questa ennesima trappola, ma al contrario a denunciarla e a contrastarla, perché uccidere è una pratica intollerabile, con o "senza dolore".

giovedì 6 dicembre 2012

Monza - 19 dicembre: "Carne felice: il delitto (quasi) perfetto?"

Monza, mercoledì 19 dicembre dalle ore 19.30 
c/o "La Pentola Vegana", via Lecco 18, Monza

cena e dibattito "la carne felice: il delitto (quasi) perfetto?" 
dibattito su allevamenti "sostenibili", biologici e "benessere animale" 
a cura di Oltre la Specie 

Disponibile per l'occasione piatto unico completo a 6 euro
GRADITA PRENOTAZIONE! 

Info e prenotazioni: 039-490403 348-2603861
Dettagli nella locandina


giovedì 25 ottobre 2012

Che cos'è lo sfruttamento sostenibile?

Che cos'è lo sfruttamento sostenibile?
Uno scherzo? Una provocazione?
Forse un'allusione alle guerre umanitarie?
O alle missioni di pace?

Siamo andati, due anni fa, a chiederlo a Slow Food, l'associazione che organizza il Salone del Gusto di Torino.

Abbiamo pensato che fosse - Slow Food con il suo Presidente Carlo Petrini - una delle realtà più ferrate sul tema, dato il gran parlare che fa di produzioni "sostenibili", allevamento "etico", rispetto dei diritti.

Siamo andati a chiederlo l'anno scorso alla fiera della pesca sostenibile, Slow Fish (eh sì, ci ha incuriosito anche la pesca sostenibile, lo ammettiamo).

Siamo andati a chiederlo alla cerimonia di inaugurazione del Salone del Gusto 2012 e abbiamo volantinato alla stampa presente le ragioni di chi lo sfruttamento sostenibile, negli allevamenti bio-eco-compatibili, lo vive quotidianamente: gli animali.

Andremo a chiederlo pubblicamente, in piazza, domenica 28 ottobre.
Davanti al Salone del Gusto 2012, dalle 10 alle 19, presso Lingotto Fiere, via Nizza 280 - Torino.
Per chi vuole partecipare, i dettagli sono qui:

Nel frattempo, una prima risposta l'abbiamo trovata vedendo l'anteprima fotografica del Salone su corriere.it.

Probabilmente, lo sfruttamento sostenibile è questo:


mercoledì 17 ottobre 2012

Torino 28 ottobre: in piazza per gli schiavi non umani

DOMENICA 28 OTTOBRE
Torino, Lingotto Fiere, via Nizza 280
DALLE 10.00 ALLE 19.00

PRESIDIO CONTRO LO SFRUTTAMENTO "SOSTENIBILE
"

Associazioni e singoli possono inviare la propria adesione al presidio scrivendo a: bioviolenza@gmail.com
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Torna l'appuntamento biennale con il Salone del Gusto di Torino e "Terra Madre", iniziativa internazionale promossa da Slow Food con il finanziamento delle istituzioni statali, regionali e comunali.

Con il Salone del Gusto, torna anche, però, l'apologia della schiavitù animale. Migliaia di corpi senza vita saranno in vendita presso gli stand della fiera, fra i discorsi sulla sostenibilità ambientale e la difesa dei piccoli agricoltori.

Due anni fa il Progetto BioViolenza era andato a mostrare l'ipocrisia di chi parla di etica, diritti dei lavoratori del terzo mondo, equa distribuzione delle risorse alimentari, prodotti a km zero e persino di "benessere animale".

Due anni fa abbiamo rovinato la festa di questi signori, intervenendo senza invito alla conferenza finale di "Terra Madre", per ricordare le vittime senza voce che per l'allevamento "sostenibile" sono soltanto fonte di carne, latte, uova e non esseri senzienti, e per ricordare che etica e sostenibilità non possono essere promosse per alcuni soggetti (umani) a spese di altri (non umani).

Anche quest'anno, andremo a chiedere con determinazione un vero confronto con Slow Food sul tema che ci sta a cuore: è legittimo imprigionare e uccidere degli esseri viventi per la nostra alimentazione soltanto perchè non possono difendersi? E: se lo sfruttamento è "dolce", non inquina e produce cibi più salutari, diventa ammissibile?

DOMENICA 28 OTTOBRE - TORINO, LINGOTTO FIERE, VIA NIZZA 280

DALLE 10.00 ALLE 19.00

PRESIDIO CONTRO LO SFRUTTAMENTO "SOSTENIBILE
"


Evento facebook:  http://www.facebook.com/events/442004555841590/

www.bioviolenza.blogspot.it

martedì 2 ottobre 2012

28 ottobre, Salone del Gusto di Torino: in piazza contro lo sfruttamento sostenibile



Torna l'appuntamento biennale con il Salone del Gusto di Torino e "Terra Madre", iniziativa internazionale promossa da Slow Food con il finanziamento delle istituzioni statali, regionali e comunali.


Con il Salone del Gusto, torna anche, però, l'apologia della schiavitù animale. Migliaia di corpi senza vita saranno in vendita presso gli stand della fiera, fra i discorsi sulla sostenibilità ambientale e la difesa dei piccoli agricoltori.


Due anni fa il Progetto BioViolenza era andato a mostrare l'ipocrisia di chi parla di etica, diritti dei lavoratori del terzo mondo, equa distribuzione delle risorse alimentari, prodotti a km zero e persino di "benessere animale".

Due anni fa abbiamo rovinato la festa di questi signori, intervenendo senza invito alla conferenza finale di "Terra Madre", per ricordare le vittime senza voce che per l'allevamento "sostenibile" sono soltanto fonte di carne, latte, uova e non esseri senzienti, e per ricordare che etica e sostenibilità non possono essere promosse per alcuni soggetti (umani) a spese di altri (non umani).



Anche quest'anno, andremo a chiedere con determinazione un vero confronto con Slow Food sul tema che ci sta a cuore: è legittimo imprigionare e uccidere degli esseri viventi per la nostra alimentazione soltanto perchè non possono difendersi? E: se lo sfruttamento è "dolce", non inquina e produce cibi più salutari, diventa ammissibile?

DOMENICA 28 OTTOBRE - TORINO, LINGOTTO FIERE, VIA NIZZA 280
DALLE 10.00 ALLE 19.00
PRESIDIO CONTRO LO SFRUTTAMENTO "SOSTENIBILE

lunedì 4 giugno 2012

22 giugno a Catania: "dalla bio-politica alla bio-violenza"



22 Giugno a Catania, dalle ore 19

Leonardo Caffo, "Dalla bio-politica alla bio-violenza".
A seguire aperitivo vegan.
(Ingresso libero)

Teatro Coppola
Via Vecchio Bastione 9, Catania

info: catania.antispecista@gmail.com

martedì 29 maggio 2012

sabato 7 maggio 2011

VEGANch’io, area feste del Comune di Vimercate (MB)

veganch'io

Dal 2 al 4 settembre presso l’area feste del Comune di Vimercate (MB), in via degli Atleti, si terrà la sesta edizione del festival antispecista VEGANch’io, organizzato da Oltre la Specie (www.oltrelaspecie.org) in collaborazione con Food not Bombs Romagna.
L’antispecismo considera immorale continuare a discriminare gli altri animali (e quindi mangiarli, sperimentarli e utilizzarli per vestiario e arredamento o nei mille modi in cui la nostra società li ha trasformati in merce e strumenti) sulla base di differenze ininfluenti dal punto di vista etico. Da una citazione di H. Kaplan: «I nostri nipoti un giorno ci chiederanno: “Tu dov’eri durante l’olocausto degli animali? Che cosa hai fatto per fermare questi crimini orribili?” A quel punto non potremo usare la stessa giustificazione per la seconda volta, dicendo che non lo sapevamo». Il festival, che contiene tutti gli ingredienti della festa popolare (cibo, bevande, musica, cinema, ballo, ecc.), sarà l’occasione per confrontarsi con la terribile condizione a cui costringiamo quotidianamente milioni di non umani. Ci saranno mostre, dibattiti, filmati sull’argomento e sarà anche un’occasione per avvicinarsi allo stile di vita vegan, che non prevede alcun tipo di sfruttamento animale (dal cibo che si mangia, ai vestiti che si indossano, dai cosmetici e detergenti che si usano, agli spettacoli a cui si assiste). I cuochi della festa saranno, come sempre, gli attivisti di Food not Bombs, gruppo che si impegna a raccogliere, cucinare e distribuire cibo gratuitamente in molte città del mondo. Alla logica della decrescita e della sostenibilità si ispirano anche i corsi e le conferenze che verranno tenuti durante la manifestazione, improntati al rispetto per i non umani e ad una forte critica della società del consumo e dello sfruttamento intensivo delle risorse. Parte essenziale del festival, oltre al cibo squisito, cruelty-free, biologico e a prezzo popolare, saranno le manifestazioni culturali, i dibattiti, le letture e gli incontri. La mattinata inizierà con una lezione di yoga, un torneo di biliardino e una colazione con cappuccini e torte. La sera si concluderà con giochi di gruppo. Il titolo della manifestazione veganch’IO è un invito alla realizzazione di un’etica declinata in prima persona. In un mondo che è così com’è anche perché si pensa sempre che siano gli altri che dovrebbero o non dovrebbero fare questo e quello, («Il mondo va male perché il potente di turno vuole così; quindi io non posso farci nulla»), l’appello a prendere posizione in prima persona a favore dei più deboli ci sembra particolarmente importante.

Il programma completo dell'evento sarà disponibile al seguente indirizzo: www.veganchio.org
info@veganchio.org oppure 335-8376756.