"I campi di lavoro forzati non sono poi cosi' male. Ce ne hanno fatto visitare uno al corso di addestramento di base. Ci sono le docce, e letti con i materassi, e attività ricreative come la pallavolo. Attività artistiche. Si possono coltivare hobby come l'artigianato, ha presente? Per esempio, fare candele. A mano. E i familiari possono mandare pacchi, e una volta al mese loro o gli amici possono venire a trovarla - Aggiunse: - E si può professare la propria fede nella propria chiesa preferita.
Jason disse, sardonico: - La mia chiesa preferita è il mondo libero, all'aperto." (Philip K. Dick)

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venerdì 23 dicembre 2016

L'eredità di Expo: sostenibilità, nuovi mercati, benessere animale




L'eredità di Expo: sostenibilità, nuovi mercati, benessere animale

Forse incantati dal bellissimo slogan “Nutrire il pianeta”, forse storditi dalla partecipazione di Vandana Shiva al padiglione del bio, forse addomesticati dall’ondata bio-vegan seguente ci siamo un attimo scordati di EXPO 2015 e soprattutto ci siamo dimenticati di considerare e analizzare la sua eredità.
Lo spezzone antispecista, caduto nel dimenticatoio con tutta la contestazione “no expo”, dov’è finito?
Ma, soprattutto, quanti di noi si sono accorti che da EXPO in poi gli attacchi all’industria alimentare sono stati lasciati andare solo in alcune direzioni?
Quanti sono andati avanti senza soffermarsi troppo sulla parola “intensivo”?
Il sorgere di numerose attività e associazioni di categoria includenti le parole “etico”, “sostenibile”, “verde”, “slow”, “felice” ha fatto gioire pazzamente numerosi individui.
L’idea di non dover rinunciare a nessun agio perché così si può non essere più complici di aziende che rovinano il pianeta e chi ci vive, ci ha inebriato di speranza, in vista di un reale cambiamento, che comprende anche un cambio di direzione per quel che riguarda il rispetto per l’animale non umano.
Il che sarebbe ipoteticamente vero, forse, se fossero sorte nuove aziende, cooperative, artigiani “etici-per-davvero” che quindi che non contribuiscono a nessuna forma di sfruttamento e si fosse tornati ad una produzione (vegetale) estensiva, minima, sostenibile per davvero.

lunedì 17 agosto 2015

30/8 - Expo 2015: dal pink-washing alla carne felice (conferenza / dibattito)



Nell'ambito della decima edizione del “VEGANch’io”
(Vimercate, Via degli Atleti, 1 - 28, 29 e 30 agosto 2015)

DOMENICA 30 AGOSTO 2015
ORE 18:00 - Conferenza e dibattito
EXPO 2015: dal pinkwashing alla carne felice
coordinano Rete NoExpoPride e Progetto Bioviolenza 


LA PARTECIPAZIONE E' LIBERA E GRATUITA

Info e contatti:
info@veganchio.org
info@oltrelaspecie.org
335-8376756

https://www.facebook.com/events/829093943812018/

http://veganchio.org/

PROGRAMMA DEL VEGANCH'IO 2015: http://veganchio.org/programma.html

Per indicazioni stradali, luoghi di pernottamento, info vedi:www.veganchio.org

martedì 11 agosto 2015

Perchè collaborare con CIWF? un partecipante risponde

foto: suicidefood.blogspot.com


In seguito alla pubblicazione della Lettera aperta sulla Summer School sul benessere animale organizzata presso la Facoltà di Veterinaria dell'Università di Milano, inviata ai relatori e organizzatori animalisti che compaiono nel programma, abbiamo ricevuto le risposte di uno di loro, Enrico Giannetto (gli altri non hanno risposto).
Pubblichiamo, con il suo permesso, lo scambio di opinioni con Enrico Giannetto, con cui dissentiamo, ma che ringraziamo pubblicamente per la risposta e per aver fornito elementi di discussioni su cui ciascun* potrà autonomamente farsi un'idea.

Una parte della discussione verte sull'opportunità o meno di partecipare ad iniziative organizzate in luoghi in cui si insegna, si organizza o si sostiene lo sfruttamento animale, e da personalità o professionisti che sfruttano animali o che sostengono attivamente la produzione di merci / conoscenza a partire dai loro corpi. Nonostante tale questione sia molto complessa - dato che è sempre difficile capire quando un "dialogo" pubblico sia utile o quando sia il caso di accettare degli inviti in "campo nemico" per criticare apertamente lo specismo -, riteniamo che in questo caso si configuri in modo, purtroppo, meno ambiguo: la Summer School in questione, oltre a non essere un dibattito (ma bensì un vero e proprio corso di formazione sul "benessere" animale e le tecniche zootecniche ad esso collegabili), non è organizzata da veterinari, professionisti zootecnici o simili figure con la partecipazione su invito di esponenti del mondo animalista, ma al contrario è organizzata da esponenti del mondo animalista insieme a esponenti del mondo dello sfruttamento animale. Questo, oltre che essere dichiarato apertamente, risulta evidente dalla presentazione sul sito, in cui si trovano, accanto a citazioni da Derrida che ammiccano alle più radicali tesi antispeciste, ben più espliciti riferimenti all'etichettatura dei prodotti animali secondo diversi gradi di "benessere" degli schiavi allevati che dovranno dare al consumatore la "facoltà di compiere liberamente le proprie scelte tenendo in conto tale aspetto".

Buona lettura.

giovedì 6 agosto 2015

Quando gli “animalisti” fanno il gioco degli allevatori



Grazie al cielo la redazione di Campania su web e il Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana si sbagliano e non pare esistere (almeno per ora) la versione italiana dellassociazione protezionista anglotedesca Four Paws/ Vier Pfoten.

Fino a pochi giorni fa, Lassociazione Vier Pfotenera giustamente preoccupata delle pratiche dallevamento delle bufale in Campania, tanto da diffondere informazioni e video sulle sofferenze a cui sono quotidianamente sottoposti questi animali: http://www.four-paws.org.uk/campaigns/farm-animals/hidden-animal-cruelty-in-italian-buffalo-farms-providing-mozzarella-to-uk-supermarkets/

Il 27 luglio, uno dei tanti eventi di Expo è stato dedicato alla Mozzarella di Bufala DOP (uneccellenza italiana nel paesaggio mediterraneo!). Gli organizzatori sono stati Ara Campania (Associazione Regionale Allevatori) e DQA (Dipartimento Qualità Agroalimentare): http://www.mozzarelladop.it/index.php?section=notiziario&filter=comunicati&id=665

venerdì 24 luglio 2015

Perchè collaborare con CIWF (e compagnia bella)? Lettera aperta ad alcun* animalisti



MA CHE CI FACCIAMO IN COMPAGNIA DI VETERINARI E CIWF?
PERCHÉ COLLABORIAMO?
PERCHÉ ORGANIZZIAMO PROGETTI INSIEME?



Questa è una lettera aperta per chi, animalista, ha organizzato o accettato di partecipare al convegno "Cibo: la vita condivisa" che si terrà dal 15 al 19 settembre presso l'Università degli Studi di Milano - Facoltà di Medicina Veterinaria.


Noi attivisti/e di Bio-Violenza (http://bioviolenza.blogspot.it) siamo rimasti molto perplessi nel vedere un corsoestivo universitario organizzato a 4 mani da animalisti (Minding Animals) insieme alla facoltà di Veterinaria dellUniversità di Milano.

Ci siamo domandati il perché di una così stretta collaborazione tra due entità che sulla questione animale non hanno certo la stessa direzione di sguardo. Perché inquinare il messaggio antispecista? Perché accettare di confrontarsi su un terreno così rischioso per un evento che coinvolgerà molti docenti ma che riguarderà un gruppetto di soli 30 studenti (o persone interessate)?


venerdì 24 aprile 2015

NoExpo coupon

da: antispefa



Beretta: la morte perfetta (sul nuovo sponsor di expo)



Immagine: suicidefood.blogspot.com

Beretta: la morte perfetta

(sul nuovo sponsor di expo)

Risale a pochi giorni fa la notizia secondo cui expo 2015 ha scelto Beretta come sponsor ufficiale per i salumi. Per l'occasione il presidente del Salumificio, Vittore Beretta, ha parlato della filosofia del "maiale felice"...
Pubblichiamo qui una lettera scritta da un'attivista in seguito alla notizia. 

Vittore Beretta in questo breve video sintetizza in maniera estremamente efficace, sia con lutilizzo delle parole che con la sua mimica facciale, il modo in cui lui e la sua azienda si relazionano agli animali. Animali che il signor Beretta ammazza in continuazione e con cui si arricchisce e riceve onori e fama.

mercoledì 22 aprile 2015

Evviva la diversità! Expo e le bestie

Come utilizzare la retorica del multiculturalismo, delle differenti culture, dell'incontro fra usi e costumi diversi per rinforzare la visione antropocentrica per cui gli animali, in definitiva, sono cibo a disposizione del nostro palato. Un palato magari in cerca di prelibatezze esotiche.

Come annuncia Repubblica.it in un articolo pubblicato sul sito, durante i 6 mesi di Expo, a Milano, si troveranno "coccodrillo, pesce palla, vino di serpente e maialetto sardo". Anche le blande limitazioni che riguardano le specie protette, in parte cadono, insieme alle norme ordinarie sulla sicurezza nei cantieri, sulle infiltrazioni mafiose, sui diritti dei lavoratori/trici; insomma, insieme a tutto quello che intralcia un evento così straordinario da necessitare di regole straordinarie.

lunedì 13 aprile 2015

Expo 2015 - Nutrire il pianeta, riempire i macelli

Fonte: www.liberazioni.org

Expo 2015 - Nutrire il pianeta, riempire i macelli
di M. Reggio



Expo 2015 si avvicina. Con il suo slogan, «Nutrire il pianeta, energia per la vita», il Primo maggio (data non casuale) avrà inizio a Milano l’Esposizione Universale che costituirà «il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione»[1]. Come è noto, questa iniziativa costituisce per il capitalismo un momento importantissimo di rilancio, autocelebrazione, promozione e diffusione del proprio ordine simbolico, ma anche di pubblicizzazione di merci, settori produttivi, tecnologie e servizi. La corsa verso questo appuntamento – che si è rivelata una corsa a ostacoli fra le insidie della cor ruzione politica e finanziaria e le più oscene e imbarazzanti infiltrazioni mafiose – non può che registrare lo sviluppo di una critica e di un’opposizione a partire dal territorio interessato. Expo ha un carattere ideologico e concretamente devastante sulle vite delle persone. Da quando il capoluogo lombardo è diventato ufficialmente sede dell’esposizione (marzo 2008), associazioni, gruppi e comitati, che hanno intrapreso un lavoro di smascheramento e controinformazione su questo evento, si sono riuniti sotto la sigla No Expo, che ha organizzato diverse iniziative di approfondimento e di protesta.

martedì 27 gennaio 2015

Intervento Liberati Da Expo alla nazionale NoExpo

da: http://antispefa.noblogs.org/intervento-liberati-da-expo-alla-nazionale-noexpo/

Riproponiamo il testo di Liberati da Expo letto Sabato 17 Gennaio durante l’assemblea nazionale NoExpo. Un primo documento da cui partire, certamente incompleto a causa del poco tempo a disposizione, ma un tentativo  di portare, all’interno della lotta NOEXPO e oltre, le due questioni che più premono “Liberati da Expo”, cioè quella animale e quella dei generi.
Per fermarci non bastano università sprangate e piene di sbirri.
Con ogni mezzo possibile, finchè ogni gabbia non sarà vuota!!


Ciao,
siamo delle individualità antispeciste e lgbtqueer che si stanno affiancando ai movimenti di lotta contro Expo2015. Il primo momento di piazza in cui ci siamo espressi è stato al corteo dello scorso ottobre, con lo spezzone Liberati Da Expo nell’intento di portare all’interno della lotta NoExpo una visione che comprenda un approccio ecologista e antispecista, con il chiaro obiettivo di una sovversione dell’esistente, intento che vogliamo portare avanti nei prossimi mesi, anche oltre il grande evento.
Nella misura in cui pretendiamo di non essere imprigionati, sfruttati e dominati, non si può continuare a imprigionare, dominare e sfruttare soggetti più deboli o diversi da noi, siano essi umani che non umani.
Tema fondante di Expo2015 è l’alimentazione, tema che non può prescindere dalla liberazione animale e della terra. Allo stesso modo debito, cemento, precarietà, parole d’ordine alla lotta ad Expo2015, non possono prescindere dallo sfruttamento animale. Le prime tre voci non sono più sufficienti a raccontare il reale dentro e intorno a noi perché sono voci di nocività superate dagli eventi. Certo continueremo a usarle e a combattere qualunque sistema le utilizzi e le voglia imporre, ma è tempo di effettuare un salto di qualità che dovrà saper affrontare soprattutto il cuore del grande evento: l’alimentazione. Serve confliggere con Expo2015 perchè evento capitalista di matrice biopolitica che entra direttamente nel nostro piatto e di conseguenza nel nostro corpo e nell’ambiente in cui viviamo. Questo evento specula sul cibo, su chi e cosa è ritenuto cibo, su aspetti naturali come suolo, acqua ed energia, su agricoltura, allevamento e alimentazione come ambiti di una cultura specista e antropocentrica; un evento, aggiungiamo, che trova appoggi sociali e legittimità culturale nel terzo settore di Expo dei Popoli -ospitato a cascina Triulza- e che parallelamente incarna lo spirito neoliberista che ci vuole tutte e tutti assoggettati al mercato delle multinazionali dell’agribusiness, delle nanotecnologie e degli OGM, in una continua e onnipresente lotta al Pianeta e alla vita libera, sia essa umana o non umana.
 La liberazione animale deve integrare le altre lotte per poter sfiancare il dominio, ma deve essere anche fondante per il futuro che cerchiamo di immaginarci, futuro che il grande evento tenta di vendere nascondendosi dietro le parole green o pink, nell’intento di continuare ad avere sostegno nonostante gli anni di crisi economica ed esistenziale per migliaia di esseri umani e famiglie.
Attraverso l’alimentazione si possono fare scelte importanti per gli animali umani e non umani, non mangiare nulla di derivazione animale risparmierebbe loro rabbia, dolore e morte, concretizzerebbe il rispetto dell’altro, del suo spazio, tempo e socialità, li riscatterebbe portando al collasso l’intero disfunzionante sistema capitalista.
Solo in occidente 54 miliardi di animali, senza contare pesci e molluschi, ogni anno vengono massacrati, creando, inoltre, un concentramento di CO2 nell’atmosfera, tale da rendere impossibile un proseguo di tutta la vita sul pianeta.
 Liberare chi è incatenato a questa produzione è uno degli obiettivi. Alimentarsi è una pratica che determina importanti cambiamenti rivoluzionari.
 Ford nel 1913 creò la catena di montaggio osservando il lavoro di smembramento, dissezione e stoccaggio in un macello, questo sistema ha prodotto nel tempo lo sfruttamento umano (tanto da essere stato modello anche per i campi di concentramento nazisti) e la trasformazione da soggetti attivi a consumatori passivi.  Lo smontaggio dei corpi in quel macello è padre dell’attuale precarietà, le nostre vite quotidiane sono state determinate proprio dalla riduzione in pezzi degli animali. Le catene che legano quelle vite sono le stesse che ci legano a questo sistema, sistema che può essere distrutto solo spezzandole.  Se tutto questo resterà ancora sullo sfondo, sullo sfondo rimarremo anche noi tutti e tutte.
Da qui a un futuro che andrà oltre Expo2015, dobbiamo proporre come desiderabile e concreta una prospettiva di libertà e di convivenza non mercificata, non antropocentrica né specista. Una prospettiva che può iniziare ora dalle scelte alimentari adottate da chi partecipa a questo incontro e che ha come potentissima conseguenza l’abbraccio di una cultura e di una socialità di autogestione, di libertà e di mutuo aiuto. Una orizzontalità e un riconoscimento di dignità che implicano l’abbandono di ogni sfruttamento, fosse quello verso l’ambiente, quello tra esseri umani e quello che culturalmente si applica da secoli verso gli animali non umani.
 Per questo crediamo e proponiamo che il cuore della lotta anticapitalista che portiamo avanti trovi il suo focus sul tema ufficiale di Expo e sulla società che vogliamo in futuro fare nostra, che necessariamente dovrà essere antispecista e radicalmente ecologista.

martedì 23 dicembre 2014

Come spacciare per animalismo il marketing a favore delle aziende dello sfruttamento...



Da qualche giorno tutti gli animali imprigionati, tutti quelli che stanno per essere ammazzati nei mattatoi, e anche noi animalisti siamo molto più contenti. Sappiamo, infatti, che CIWF sta lavorando per noi ed è ancora più vicina agli animali che soffrono negli allevamenti!
CIWF annuncia, attraverso la sua mailing list, che è nata CIWF Italia Onlus.

Ora possiamo devolvere a CIWF anche il nostro 5 per mille. Soldini preziosi per supportare un ente che premia, tra gli altri, Amadori, McDonald’s, Cocacola,Burger King e molte altre belle e brave aziende che hanno strepitosamente a cuore il benessere animale (potete vederle tutte alla pagina www.compassionsettorealimentare.it/premi/)
CIWF continua la sua assurda politica di intorbidimento delle acque e continua a fare il gioco dell’industria della carne che, anche in vista di Expo 2015, deve darsi un contegno etico, sostenibile e “fruttuoso”.

Come al solito gli animalisti ingenui ci cascano e gli appelli di CIWF continuano a circolare anche nel nostro ambito.

Gli esponenti di CIWF vengono pure invitati a parlare in convegni animalisti e, se va avanti così, prima o poi potrebbero anche proporsi come gruppo guida delle rivendicazioni.
Grazie al cielo molti gruppi e qualche associazione nazionale hanno preso posizione netta contro questo gruppo di filo allevatori benevoli finti animalisti ma sarebbe auspicabile che tutto il mondo animalista/antispecista si dissociasse esplicitamente da CIWF.
Da nessuna parte, nel programma di CIWF Italia, si menziona l’essere contrari all’uccisione di animali e allo sfruttamento animale. 
Il problema è solo il grado di benessere o malessere degli animali negli allevamenti. Problema importante per un carnivoro sensibile. Irrilevante per noi.

Fosse scritto da qualche parte che CIWF punta alla fine dello sfruttamento animale e che, in vista di quel fine lontano, per ora si accontenta di migliorare la qualità della vita dei condannati a morte, potrebbe anche essere vagamente accettabile. Ma che MAI ci sia una parola contro la carne, è la cartina tornasole del doppio (se non triplo) gioco che sta facendo questa associazione. 
CIWF bara nei confronti dei consumatori (tutti ci sentiamo “etici” e possiamo mangiare con la coscienza tranquilla), bara nei confronti degli animalisti (Wow! Evviva! un’associazione grande e internazionale che combatte per gli animali!), bara nei confronti degli animali (che vengono lo stesso sfruttati e uccisi e pure viene dato un premio a chi li uccide).
Gli unici con cui CIWF non bara sono gli industriali, che anzi, probabilmente si gongolano al pensiero di ricevere medaglie al valore per aver saputo sfruttare al meglio la loro merce vivente (anzi morente).

Ringraziamo quindi CIWF che si batte strenuamente per difendere l’immagine delle aziende che premia, tutte desiderose di migliorare gli standard di allevamento.

E pensare che fino a ieri tutti noi credevamo che fosse meglio non andare a mangiare da McDonald’s!


Per approfondimenti leggi sul blog “la china scivolosa della compassione"

giovedì 11 dicembre 2014

Torino: contro Eataly e EXPO 2015

da informa-azione.info
riceviamo e diffondiamo:


Sabato 29 novembre davanti allo store di Eataly-Lingotto una sessantina di compagn* ha proposto dell’ottimo cibo senza sfruttamento, volantinando e informando i passanti con uno striscione circa le dinamiche di oppressione e nocività messe in atto da Eataly e da Expo2015.

Pane appena sfornato, marmellate e distillati autoprodotti sono stati condivisi liberamente con le persone di passaggio, in opposizione alla mercificazione del cibo e del vivente che ogni giorno ha luogo all’interno (e all’esterno) di questa e altre strutture del capitale.

Nonostante la pioggia battente e l’immancabile presenza delle forze del dis-ordine, sono stati dati in un paio d’ore centinaia di volantini agli incuriositi avventori.

Alleghiamo i testi distribuiti, auspicando che altre iniziative contro chi e cosa Expo rappresenta vengano replicate secondo le modalità di ognun* ovunque possibile.

Expo fa male, ma non tutt* lo sanno!

Collettivi antifascisti antispecisti e Torino Squatters

Volantini in formato .pdf:

Nà magnata da Oscar!
No Expo Torino

mercoledì 19 novembre 2014

28/11 a Torino: presentazione del dossier "Nessuna faccia buona, pulita e giusta a Expo 2015"




Venerdì 28 novembre a Radio Blackout, in vi Cecchi 21/a,
presentazione del dossier “Nessuna faccia buona, pulita e giusta a Expo 2015“, a cura del collettivo Farro e Fuoco.
Puoi leggerlo e scaricarlo qui:

Una critica al grande evento in chiave non solo antropocentrica.
Dalle ore 20.00 buffet, dalle ore 21.00 presentazione e dibattito,
a seguire dj set exp(l)osivo, ai controlli
Accompagnamento Musicale Psichedelia, Snoopy e Trash Block!

Benefit Radio Blackout



venerdì 31 ottobre 2014

Al Salone del Gusto il cibo è la nostra Terra...

da: Farro & fuoco - alimenta il conflitto

Si è svolto in questi giorni di fine ottobre il Salone internazionale del gusto 2014 – Terra Madre, evento che l’associazione onlus SlowFood, insieme a svariati partner privati e istituzionali, organizza ogni due anni a Torino.

Le migliaia di animali non umani coinvolti -sfruttati, ingabbiati, brutalizzati e ammazzati per il loro miele, per il loro latte, per le loro uova, per le loro carni- hanno purtroppo già compreso sulla loro “pelle” cosa serva per organizzarlo e farlo funzionare, sfortunati personaggi di un evento che si è nutrito e si nutre di loro. Anche gli abitanti umani della zona di Torino e delle valli limitrofe dovrebbero ormai sapere cosa portino i grandi eventi e poco cambia se il Salone è ospitato in strutture già esistenti: trasformazioni coatte del territorio e quartieri sotto pressione economica, esborso di denaro pubblico indirizzato all’economia degli eventi e del turismo e spese di gestione di infrastrutture sottoutilizzate o in disuso a carico delle amministrazioni locali. Le Olimpiadi Invernali di Torino del 2006 ne sono un esempio, gravando ancora in maniera significativa sui bilanci di alcuni Comuni della Val Susa o della Val Pellice, oltre ad aver compromesso definitivamente delimitati, ma importanti habitat boschivi e montani.

continua qui

lunedì 6 ottobre 2014

11 ottobre a Milano: antispecist* al corteo No Expo


da: antispefa.noblogs.org

CORTEO NOEXPO
Sabato 11 ottobre 2014 h 15.00 a Milano
Sabato 11 ottobre, a Milano, sfilerà un corteo organizzato dalla rete Attitudine NoExpo come momento di protesta nei confronti del grande evento milanese.
Alcune individualità antispeciste, antirazziste e antifasciste hanno deciso di parteciparvi esplicitando in uno spezzone del corteo la loro posizione nei confronti di ciò che Expo rappresenta: un pericoloso strumento neoliberista che ambisce a generare profitti e instaurare modelli di governance sulla pelle di uomini, di animali e del pianeta.
Si invitano pertanto a partecipare tutti gli antispecisti e tutte le antispeciste che, fatto proprio il collegamento tra la lotta di liberazione animale con le altre lotte di liberazione umana e della Terra, hanno deciso di:
  • Non credere al capitalismo che, coinvolgendo onlus e reti di volontariato e parlando di “risorse”, si definisce sostenibile per cercare consenso e legittimità.
  • Rifiutare il claim di Expo “Nutrire il pianeta” perché basato su schiavitù, sofferenza e morte e denunciare la retorica del “benessere animale” di partner quali Coop, Slow Food e Eataly.
  • Sbugiardare partner come Nestlè, Coca-Cola, DuPont e Selex Es, perché attivi nella distruzione del pianeta, nella ricerca bio-tech, nella produzione di OGM e nel controllo militare e nel controllo delle vite.
  • Opporsi alla devastazione della natura e degli habitat che Expo porta con se’.
  • Denunciare le opere “connesse” al grande evento -come TEEM, Pedemontana e Brebemi- e additare come corresponsabili quelle società che contribuiscono alla trasformazione imposta ai territori. Tra queste figura DHL, società che opera anche nel trasporto di primati utilizzati per la vivisezione e contro cui si è sviluppata una campagna internazionale di liberazione animale chiamata “Senza ritorno” (“Gateway to hell”).
  • Rifiutare l’appoggio a Expo in ogni sua sede e modalità perché non esiste liberazione se non operiamo contro ogni forma di dominio e di controllo sulle esistenze.
Per “nutrire il pianeta”, cioé per garantire un futuro agli esseri viventi e alla Terra, non abbiamo bisogno di Expo, ma della fine della schiavitù umana e non umana.
Ci vediamo in corteo a Milano sabato 11 ottobre, con partenza alle 15.00 piazza Duca d’Aosta (Stazione Centrale).