"I campi di lavoro forzati non sono poi cosi' male. Ce ne hanno fatto visitare uno al corso di addestramento di base. Ci sono le docce, e letti con i materassi, e attività ricreative come la pallavolo. Attività artistiche. Si possono coltivare hobby come l'artigianato, ha presente? Per esempio, fare candele. A mano. E i familiari possono mandare pacchi, e una volta al mese loro o gli amici possono venire a trovarla - Aggiunse: - E si può professare la propria fede nella propria chiesa preferita.
Jason disse, sardonico: - La mia chiesa preferita è il mondo libero, all'aperto." (Philip K. Dick)

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giovedì 21 dicembre 2023

Dawn of the Nugget: non esiste la carne felice

 Dawn of the Nugget: non esiste la carne felice

di Giulia Barison


A distanza di 23 anni dall'uscita di "Chicken Run", Sam Fell ne dirige il sequel, "Dawn of the Nugget".

Quando uscì il film di Peter Lord e Nick Park avevo solo sei anni, lo amai, ma non ero in grado di capirne il significato più profondo. Lo riguardai durante i primi anni di università, quando ero già vegana da tempo, e capii che si trattava di un film chiaramente schierato contro il sistema dell'allevamento e del profitto sulla pelle degli animali.

Due estati fa lo guardai una terza volta al festival antispecista di Hambach, quando finalmente avevo gli strumenti teorici per rendermi conto che quella messa in atto dalle protagoniste di "Chicken Run" era resistenza animale.

23 anni dopo, "Dawn of the Nugget" mette sì nuovamente in scena quella stessa resistenza, ma fa molto di più.

domenica 10 gennaio 2016

La "Legge di Murphy"

La “Legge di Murphy”

(ovvero come soffocare in un abbraccio ecumenico il dibattito che non c’è)

Un allevamento di tacchini che produce per il gruppo Amadori,
cui CIWF ha conferito il Premio "Good Chicken"

Recentemente, sul blog di Essere Animali è stato pubblicato un articolo a firma di Claudio Pomo (Responsabile delle campagne di EA) che ci ha fatto sobbalzare davanti al computer.
L’articolo, “Speriamo solo che continuino a litigare” (31 ottobre 2015) http://blog.essereanimali.org/speriamo-continuino-a-litigare/, ad una prima, superficiale lettura, può sembrare una riflessione di buon senso comune: le differenze interne al movimento sono così irrilevanti davanti alla tragedia animale che è inutile, anzi dannoso, perdere tempo in guerre fratricide. Frase talmente ovvia che non sembrerebbe neppure necessitare di altro. Chi, infatti, non sarebbe d’accordo sul fatto che dissidi personali, inimicizie e diffidenze tra gruppi, modalità diverse di concepire la lotta per gli animali siano ben poca e povera cosa davanti all’obiettivo comune, gigantesco, fin quasi impensabile che tutti vorremmo raggiungere o realizzare?

Ma a rileggere il post, ci si accorge che il punto è ben altro e non può essere lasciato indiscusso.