Che cos'è lo sfruttamento sostenibile?
Uno scherzo? Una provocazione?
Forse un'allusione alle guerre umanitarie?
O alle missioni di pace?
Siamo andati, due anni fa, a chiederlo a Slow Food, l'associazione che organizza il Salone del Gusto di Torino.
Abbiamo pensato che fosse - Slow Food con il suo Presidente Carlo Petrini - una delle realtà più ferrate sul tema, dato il gran parlare che fa di produzioni "sostenibili", allevamento "etico", rispetto dei diritti.
Siamo andati a chiederlo l'anno scorso alla fiera della pesca sostenibile, Slow Fish (eh sì, ci ha incuriosito anche la pesca sostenibile, lo ammettiamo).
Siamo andati a chiederlo alla cerimonia di inaugurazione del Salone del Gusto 2012 e abbiamo volantinato alla stampa presente le ragioni di chi lo sfruttamento sostenibile, negli allevamenti bio-eco-compatibili, lo vive quotidianamente: gli animali.
Andremo a chiederlo pubblicamente, in piazza, domenica 28 ottobre.
Davanti al Salone del Gusto 2012, dalle 10 alle 19, presso Lingotto Fiere, via Nizza 280 - Torino.
Per chi vuole partecipare, i dettagli sono qui:
Nel frattempo, una prima risposta l'abbiamo trovata vedendo l'anteprima fotografica del Salone su corriere.it.
Probabilmente, lo sfruttamento sostenibile è questo: