"I campi di lavoro forzati non sono poi cosi' male. Ce ne hanno fatto visitare uno al corso di addestramento di base. Ci sono le docce, e letti con i materassi, e attività ricreative come la pallavolo. Attività artistiche. Si possono coltivare hobby come l'artigianato, ha presente? Per esempio, fare candele. A mano. E i familiari possono mandare pacchi, e una volta al mese loro o gli amici possono venire a trovarla - Aggiunse: - E si può professare la propria fede nella propria chiesa preferita.
Jason disse, sardonico: - La mia chiesa preferita è il mondo libero, all'aperto." (Philip K. Dick)

giovedì 10 agosto 2017

La calda estate della mucca Brangus





Food and Wine ha pubblicato recentemente un articolo sull’ennesimo tentativo di creare “la mucca del futuro”. Dopo le mucche nane a bassa emissione di CO2 e le mucche utilizzate come fonte di biocarburante, l’esercito di mucche ecofriendly si arricchisce di un nuovo componente: le mucche resistenti al calore.

Gli scienziati stanno studiando come modificare opportunamente le sequenze del DNA di questi animali affinché siano in grado di adattarsi più facilmente agli stress climatici. Pare che, invece, gli scienziati non si siano ancora interrogati su come risolvere lo stress delle gravidanze forzate, dell’allontanamento dai propri cuccioli e, infine, del mattatoio.


L’articolo presenta la solita retorica della carne felice: al di là della finta preoccupazione per il benessere dell’animale, la necessità di proteggere le mucche dal calore nascerebbe dal fatto che esse passerebbero tutto il giorno all’aperto, nei campi, baciate dal sole e con poco riparo dall’ombra. Più realisticamente, delle mucche con una migliore capacità di regolare la propria temperatura corporea potrebbero sopportare meglio le condizioni di vita negli allevamenti intensivi e i viaggi infernali verso il mattatoio. Ovviamente un maggiore benessere animale arreca vantaggi all’allevatore: la ricerca è infatti nata dalla convinzione che mucche resistenti al calore abbiano una carne più saporita.

Per tale ricerca sono stati stanziati 733.000 dollari: perché la crisi climatica porterà fin troppi problemi, ma non c’è bisogno che ad essi si aggiunga quello di non potersi godere un hamburger.

Di seguito l’articolo tradotto da Elisa Valenti.



Una mucca resistente al calore significherà carne migliore?

Alcuni ricercatori stanno creando un incrocio tra le razze Angus e Brahman che si adatti ai cambiamenti climatici

Il segreto di una buona carne, si potrebbe pensare, è la qualità del taglio o, in alternativa, una buona marinatura. Ma gli scienziati dell’Università della Florida hanno un’altra idea. Essi credono che il clima – e ancor più la resistenza al clima – svolga un ruolo importante sul sapore della carne bovina e stanno quindi cercando di creare una razza di mucche da carne resistenti al calore.

Secondo una delle ricercatrici, la professoressa Raluca Mateescu, nel mondo oltre la metà dei bovini (e circa il 40% delle mucche negli USA) vive in ambienti caldi e umidi. Pensate: il solo Texas ha circa 11 milioni di capi di bestiame. E là ad agosto la temperatura media si aggira sui 36°C. In Brasile, dove oltre 200 milioni di bovini vengono allevati, le temperature di Gennaio possono raggiungere i 37°C.

Fa caldo per chiunque (o per qualunque animale) e specialmente per questi animali che passano le proprie giornate ruminando in campi aperti senza molta ombra. Così gli scienziati ambiscono a sviluppare una nuova razza che abbia “capacità superiori di adattarsi in condizioni di vita molto calde”.

Il nuovo tipo di mucca sarà un incrocio tra le razze Angus e Brahman – una mucca “Brangus” resistente al calore, se così si può dire. Gli scienziati studieranno il DNA di ogni razza e isoleranno le regioni che regolano la temperatura corporea. Per ottenere la sequenza di DNA per la nuova mucca hanno ricevuto sovvenzioni per i prossimi tre anni – 733.000 dollari.

Secondo i ricercatori, la nuova mucca resistente al calore sarà capace di gestire meglio gli stress climatici e, proprio per questo, avrà una carne di qualità migliore rispetto alle mucche attuali.

“Questo [progetto] offre un nuovo approccio con grandi potenzialità per affrontare le sfide dei cambiamenti climatici e sviluppare mucche produttive e reattive al clima, adatte… ad un mondo più caldo” dichiara Mateescu.

Questi ricercatori dell’Università della Florida non sono gli unici a tentare di aiutare le nostre risorse di cibo a sopravvivere ai cambiamenti climatici. Un report recente mostra come il nostro caffè presto potrebbe avere un sapore peggiore se non si farà qualcosa per aiutare i chicchi ad adattarsi al calore. Persino la nostra produzione di grano potrebbe seriamente diminuire a causa dell’aumento delle temperature del nostro pianeta.

Ovviamente, una volta che la vostra carne dal sapore migliore sarà macinata e divisa in hamburger, assicuratevi di non rovinarla sul grill!  


Bioviolenza