Food and Wine ha pubblicato
recentemente un articolo sull’ennesimo tentativo di creare “la mucca del
futuro”. Dopo le mucche nane a bassa emissione di CO2
e le mucche utilizzate come fonte
di biocarburante, l’esercito di mucche ecofriendly si arricchisce di un nuovo
componente: le mucche resistenti al calore.
Gli scienziati stanno
studiando come modificare opportunamente le sequenze del DNA di questi animali
affinché siano in grado di adattarsi più facilmente agli stress climatici. Pare
che, invece, gli scienziati non si siano ancora interrogati su come risolvere lo
stress delle gravidanze forzate, dell’allontanamento dai propri cuccioli e,
infine, del mattatoio.
L’articolo presenta la
solita retorica della carne felice: al di là della finta preoccupazione per il
benessere dell’animale, la necessità di proteggere le mucche dal calore
nascerebbe dal fatto che esse passerebbero tutto il giorno all’aperto, nei
campi, baciate dal sole e con poco riparo dall’ombra. Più realisticamente,
delle mucche con una migliore capacità di regolare la propria temperatura
corporea potrebbero sopportare meglio le condizioni di vita negli allevamenti
intensivi e i viaggi infernali verso il mattatoio. Ovviamente un maggiore
benessere animale arreca vantaggi all’allevatore: la ricerca è infatti nata
dalla convinzione che mucche resistenti al calore abbiano una carne più
saporita.
Per tale ricerca sono
stati stanziati 733.000 dollari: perché la crisi climatica porterà fin troppi
problemi, ma non c’è bisogno che ad essi si aggiunga quello di non potersi
godere un hamburger.
Di seguito l’articolo tradotto da Elisa
Valenti.
Una mucca resistente al calore significherà carne migliore?
Alcuni ricercatori stanno creando un incrocio tra le razze Angus e Brahman
che si adatti ai cambiamenti climatici
Il segreto di una buona
carne, si potrebbe pensare, è la qualità del taglio o, in alternativa, una
buona marinatura. Ma gli scienziati dell’Università della Florida hanno
un’altra idea. Essi credono che il clima – e ancor più la resistenza al clima –
svolga un ruolo importante sul sapore della carne bovina e stanno quindi
cercando di creare una razza di mucche da carne resistenti al calore.
Secondo una delle
ricercatrici, la professoressa Raluca Mateescu, nel mondo oltre la metà dei
bovini (e circa il 40% delle mucche negli USA) vive in ambienti caldi e umidi.
Pensate: il solo Texas ha circa 11 milioni di capi di bestiame. E là ad agosto
la temperatura media si aggira sui 36°C. In Brasile, dove oltre 200 milioni di
bovini vengono allevati, le temperature di Gennaio possono raggiungere i 37°C.
Fa caldo per chiunque (o per qualunque animale) e
specialmente per questi animali che passano le proprie giornate ruminando in campi
aperti senza molta ombra. Così gli scienziati ambiscono a sviluppare una nuova
razza che abbia “capacità superiori di adattarsi in condizioni di vita molto
calde”.
Il nuovo tipo di mucca
sarà un incrocio tra le razze Angus e Brahman – una mucca “Brangus” resistente
al calore, se così si può dire. Gli scienziati studieranno il DNA di ogni razza
e isoleranno le regioni che regolano la temperatura corporea. Per ottenere la
sequenza di DNA per la nuova mucca hanno ricevuto sovvenzioni per i prossimi
tre anni – 733.000 dollari.
Secondo i ricercatori,
la nuova mucca resistente al calore sarà capace di gestire meglio gli stress
climatici e, proprio per questo, avrà una carne di qualità migliore rispetto alle
mucche attuali.
“Questo [progetto] offre
un nuovo approccio con grandi potenzialità per affrontare le sfide dei
cambiamenti climatici e sviluppare mucche produttive e reattive al clima, adatte…
ad un mondo più caldo” dichiara Mateescu.
Questi ricercatori
dell’Università della Florida non sono gli unici a tentare di aiutare le nostre
risorse di cibo a sopravvivere ai cambiamenti climatici. Un report recente
mostra come il nostro caffè presto potrebbe avere un sapore peggiore se non si
farà qualcosa per aiutare i chicchi ad adattarsi al calore. Persino la nostra
produzione di grano potrebbe seriamente diminuire a causa dell’aumento delle
temperature del nostro pianeta.
Ovviamente, una volta
che la vostra carne dal sapore migliore sarà macinata e divisa in hamburger,
assicuratevi di non rovinarla sul grill!
Bioviolenza