Divenire bistecca ai tempi della sharing economy
di Elisa Valenti
La Mucca DE0696 di Salem,
Germania, è “virtualmente” quasi morta. La famiglia Zigler ha piazzato DE0696
su una piattaforma online di crowd-butchering – letteralmente macellazione
collettiva, di massa – e DE0696 verrà sventrata non appena tutte le sue parti
saranno state vendute. Ad oggi DE0696 è morta al 70%.
Questa macellazione “su
prenotazione” è l’ennesima nuova frontiera per ridurre l’impatto ambientale
degli allevamenti. Poiché la carne inquina e non deve essere sprecata, DE0696
sarà macellata soltanto quando tutto il suo corpo sarà stato venduto. Fino ad
allora vivrà felice nei prati della Germania meridionale.
I sostenitori di questo modo
ecologico di approcciarsi al consumo di carne ritengono che la macellazione su
richiesta abbia una sola controindicazione… Forse il mattatoio? No, la
pazienza. Non avere fretta è l’unica via per poter indulgere nei propri peccati
di gola, senza sentirsi in colpa per i danni ambientali dell’allevamento.
Dovendo infatti vendere tutte le parti di DE0696 prima di ucciderla, non si può
sapere con certezza quando l’ultimo consumatore le sferrerà il clic del colpo
di grazia.
Il crowd-butchering presenta
molti degli elementi fiabeschi che si ricercano nelle innovazioni sociali del
nostro tempo: riprende un’antica pratica contadina in cui più famiglie
compravano insieme un animale, rientra appieno nella recente tendenza della
sharing economy, in cui sconosciuti diventano una community per ottenere
servizi o, più generalmente, vantaggi e, ovviamente, vi è la tecnologia che
permette a questa innovazione dai sapori antichi di stare in piedi. Inoltre il
crowd-butchering sembra anche divertente: utilizzando un design tipico dei
videogiochi, gli affamati carnivori possono monitorare quanto manca alla morte
di DE0696.
Il crowd-butchering ha però
anche un elemento decisamente di controtendenza: avvicina la macellazione al
consumatore, il quale con un clic ha il potere di decidere quanto rimarrà da
vivere all’animale. E se questa pratica può sembrare controproducente in un
mondo in cui si cerca di dissociare il più possibile l’animale vivo dalla sua
carne, dall’altro presenta la possibilità di offrire una perversa relazione con
l’animale che si mangerà.
Yvo van Rijen, fondatore della
piattaforma di macellazione Kaufnekuh – tedesco per “compra una
mucca” – racconta come la sua attività di macellazione online sia nata proprio
dalla sua frustrazione di non poter conoscere da dove provenisse la carne che
mangiava.
Secondo questa teoria, bisogna
conoscere il passato delle mucche per essere sicuri che non meritino un futuro.
E DE0696 sembra proprio non meritarlo: ha vissuto nella dolce campagna di Salem,
con le Alpi sullo sfondo, cibandosi di foraggio coltivato negli 80 acri di
terra vicino a casa sua. Una vita troppo idilliaca affinché un consumatore non
desideri appropriarsene. Inoltre, la fattoria di DE0696 è in primo luogo un
caseificio, quindi possiamo essere abbastanza certi che di lei sia rimasto poco
da spremere e che l’abbattimento sia l’uso più ecologico che se ne possa fare.
DE0696 deve morire.
Ma DE0696 è mai esistita? La
sua raffigurazione su sito di Kaufnekuh fa pensare che DE0696 possa esistere
solo da morta. La mucca virtualmente integra, ovvero prima che un consumatore
abbia espresso il desiderio di comprare una delle sue parti, viene
rappresentata con una sagoma bianca che si riempie del colore caratteristico
delle mucche man mano che i consumatori la svuotano di vita a colpi di carta di
credito. DE0696 deve quindi morire per poter realizzare lo scopo che la
definisce come mucca: finire nel piatto di qualcuno.
P.S Nei dieci giorni
intercorsi tra la scrittura dell’articolo e la sua pubblicazione, quel 30% del
corpo di DE0696 che ancora non era stato venduto ha trovato dei compratori.
DE0696 è morta. La stessa sorte è poi toccata a DE1361 e toccherà a breve a
DE8764.
Fonti:
Un elenco di alcune
piattaforme di crowd-butchering