Segnaliamo un interessante - e preoccupante - articolo su uno degli effetti (collaterali?) della moda del consumo di prodotti dello sfruttamento animale "a km zero".
I polli abbandonati dagli hipster
C’è un’emergenza-polli a Brooklyn: non sono i cani, tristi protagonisti di molte campagne pubblicitarie anti-abbandono ogni estate, a essere al centro dell’attenzione, ma le galline. I cosiddetti foodies, maniaci del cibo bio-chic a km 0 (insomma, avete capito), spesso associati alla comunità “cosiddetta” (con molte virgolette) hipster, stanno spezzando il cuore a molti volatili e ad altrettanti amanti (veri) dei volatili stessi.
Perché queste persone avevano comprato delle galline? Perché a
Brooklyn? Perché avrebbero potuto avere uova fresche direttamente in
casa (nemmeno sotto casa, ma proprio in), a filiera non corta, ma inesistente. I problemi di avere un pollaio in casa, però, sono molti.
Prima di tutto la puzza e lo sporco: nell’autunno del 2012, a Park Slope,
Brooklyn, ci fu la prima “guerra dei polli”: un gruppo di entusiasti
aveva comprato otto animali da sistemare in un piccolo appezzamento di
terreno. Centosessanta firme di residenti erano state raccolte contro i
volatili, che avrebbero attratto, secondo i contestatori, ratti e
malattie.
Ora il problema si fa più serio: Susie Coston, direttrice di tre
fattorie che fungono da ricovero per animali nei dintorni di New York,
denuncia un numero impressionante (circa 500) di galline abbandonate
ogni anno. «Quando non depongono più vengono messe su Craiglist» spiega.
Il problema è che una gallina depone uova solitamente per due anni, e
rimane poi altri dieci anni senza più deporre. E il tuo piccolo pollaio
home-made si trasforma in un ammasso di piume puzzolente da nutrire
senza “profitto”. Questa, spiega la Coston, è un’informazione
indispensabile ma che nessuno di quei “dannati foodies” conosce.
Mary Britton Clouse, direttrice dell’associazione Chicken Run Rescue, ha detto alla NBC:
«Le persone non hanno idea di quello che stanno facendo. E c’è tutta
questa cultura di persone che non sa cosa sta facendo che insegna cose a
ogni altro idiota là fuori!».
Fonte: RivistaStudio.com