"I campi di lavoro forzati non sono poi cosi' male. Ce ne hanno fatto visitare uno al corso di addestramento di base. Ci sono le docce, e letti con i materassi, e attività ricreative come la pallavolo. Attività artistiche. Si possono coltivare hobby come l'artigianato, ha presente? Per esempio, fare candele. A mano. E i familiari possono mandare pacchi, e una volta al mese loro o gli amici possono venire a trovarla - Aggiunse: - E si può professare la propria fede nella propria chiesa preferita.
Jason disse, sardonico: - La mia chiesa preferita è il mondo libero, all'aperto." (Philip K. Dick)

giovedì 12 settembre 2013

Allevamento ed etica del care

Segnaliamo un articolo pubblicato a luglio 2013 nel numero tematico su donne e animali della rivista DEP - Deportate, esuli e profughe.
Il saggio, consultabile sul sito della rivista, presenta una riflessione critica dell'interpretazione che considera l'allevamento animale indipendente dalle sue finalità capitalistiche e lo dichiara incompatibile con gli atteggiamenti di attenzione e cura per l'”altro” secondo l'approccio di Carol Gilligan.
Il testo affronta criticamente alcuni tentativi di difesa dell'allevamento, ed in particolare l'allevamento "familiare", che utilizzano gli strumenti dell'etica del care di matrice femminista.


Agnese Pignataro, "Allevamento di animali domestici ed etica del care: armonia o conflitto?", in DEP - Deportate, esuli e profughe. Rivista telematica di studi sulla memoria femminile, Università Ca' Foscari di Venezia, n.23, luglio 2013, pp.84-99.