La seguente lettera segue il dibattito avvenuto il giorno 8 giugno a Milano, in occasione dell'iniziativa di Compassion in World Farming su "Farmageddon, apocalissi nel piatto".
Gentile
signora Pisapia,
visto
che durante il suo intervento dell'8 giugno lei ha negato che elargire premi significasse fare pubblicità alle
aziende premiate, sostanzialmente sminuendo la relazione che c’è tra voi, i
consumatori attenti e l’industria di sfruttamento animale, segnaliamo che
questa è una frase che compare nel vostro sito per la promozione dei premi:
“Promuovere il Premio ricevuto aiuta a celebrare il successo dell’azienda e
rafforzare i valori associati al vostro marchio”.
Inoltre,
visto che ieri ha negato che qualche premio di sorta fosse mai stato assegnato
da CIWF alla CocaCola, vorremmo che controllasse questo link:
Vorremmo
anche dirle che, qualora le servisse un elenco completo delle insostenibili
realtà industriali a cui CIWF fa pubblicità, glielo possiamo compilare e
mandare al più presto. L'elenco, per sua informazione, comprenderebbe, oltre
che Amadori, McDonald's e CocaCola, anche Burger King e molte altre industrie
di morte per gli animali e avvelenamento del pianeta (vogliamo parlare della
Unilever?)
Vista
la sua totale disinformazione sui premi che la sua associazione conferisce, ora possiamo
comprendere come mai lei non si renda effettivamente conto di quali ignobili
realtà economiche supporta l'associazione per la quale lavora. Magari neanche
il Direttore Philip Lymbery ne è a conoscenza. Se lo fosse non potrebbe
accusare le multinazionali di devastazione e contemporaneamente ripulirne
l’immagine con il conferimento di premi.
"Attraverso
i propri Premi Benessere Animale, CIWF offre un riconoscimento ad aziende e
multinazionali del settore alimentare europeo che, tramite le loro politiche di
produzione e approvvigionamento, hanno un impatto positivo sul benessere degli
animali da allevamento".
Questi
premi, che pensiamo farebbero orrore a Peter Roberts (infatti ci par di capire che
siano una trovata postuma alla sua morte) sono il vero problema che rende CIWF
un'associazione non credibile e per nulla animalista. Quando, riferendovi agli
animalisti, sostenete che abbiamo lo stesso scopo (noi di eliminare
l’allevamento, voi di far sì che gli animali stiano un po’ meno peggio di come
stanno) crediamo vi sbagliate di grosso. Nessuno che abbia a cuore la dignità
degli animali potrebbe mai conferire alcunché ad Amadori, McDonald’s o Burger
King, pena perdere immediatamente la sua credibilità o buona fede.
Purtroppo
alcuni animalisti, che vedono nei vostri progetti una via per alleviare almeno
in parte le sofferenze animali, non capiscono che insistendo con l’antropocentrismo,
il welfarismo ambiguo e piccoli miglioramenti senza prendere le distanze da un
sistema economico e culturale indifendibile (causa prima e unica del tracollo
generale) stanno solo collaborando a che tutto resti tale e quale è ora.
Lavorare
per denunciare le terribili condizioni del pianeta (purtroppo senza mai mettere
in discussione il sistema economico dell'occidente), proporre soluzioni
che spingano verso l'abbandono degli allevamenti intensivi e contemporaneamente
distribuire riconoscimenti a multinazionali che sono tra le cause principali
dei danni che si vorrebbe arginare, è una strategia veramente difficile da
comprendere. Anzi, impossibile.
Saluti
Progetto BioViolenza