"I campi di lavoro forzati non sono poi cosi' male. Ce ne hanno fatto visitare uno al corso di addestramento di base. Ci sono le docce, e letti con i materassi, e attività ricreative come la pallavolo. Attività artistiche. Si possono coltivare hobby come l'artigianato, ha presente? Per esempio, fare candele. A mano. E i familiari possono mandare pacchi, e una volta al mese loro o gli amici possono venire a trovarla - Aggiunse: - E si può professare la propria fede nella propria chiesa preferita.
Jason disse, sardonico: - La mia chiesa preferita è il mondo libero, all'aperto." (Philip K. Dick)

lunedì 23 giugno 2014

Dall’Expo a Fico… la filiera corta dello sfruttamento! - 27 giugno a Milano

VENERDI’ 27 GIUGNO’014 dalle 19
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Iniziativa organizzata da Eat the Rich. Dall’Expo a Fico, passando per SlowFood, Coop e Eataly: la filiera corta dello sfruttamento!
- h19 Video sull’Expo. Presentazione della storia dalla prima edizione a quella di Milano: storia, eventi collegati. A cura del collettivo Off Topic (Milano)
- h20,30 Cena autogestita a cura di Eat the Rich!
- h21.30 Presentazione di “Nessuna faccia buona, pulita e giusta a Expo2015″, dossier su SlowFood, Coop Italia e Eataly. A cura del collettivo Farro&Fuoco (Milano).
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Come Eat the Rich! ci siamo mossi dalle ormai fatidiche domande, se fosse possibile avere dei pranzi che fossero buoni e alla portata delle tasche di tutt@, fuori dalle logiche della grande distribuzione organizzata che giocano al ribasso sui prezzi ma anche sulla qualità, avendo accesso ai prodotti nel rispetto dei tempi della natura e liberi da ogni sfruttamento del lavoro. Le nostre risposte le abbiamo trovate autorganizzandoci in cucine collettive, mettendoci in rete con produttori locali, CampiAperti, Gruppi d’Acquisto, SosRosarno, Genuino Clandestino. 

Allo stesso tempo ci siamo resi conto di quanto anche il capitale negli ultimi anni si stia riorganizzando per mettere a valore, e sfruttare il più possibile, il cibo e il discorso attorno all’alimentazione. 
Non è un caso che la prossima Esposizione Universale che si è aggiudicata Milano abbia come claim “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”. Non è un caso che uno degli imprenditori più promossi dalla stampa, e ora anche dal suo amichetto Renzi al governo, sia quel Farinetti di Eataly. Non è un caso che anche qui a Bologna si provi a cavalcare questo trend – nell’ultimo disperato tentativo di rilancio della città dopo essersi già autocastrata come Bologna la rossa, la creativa, Bologna degli studenti, città della musica, la smart city – ci si prova adesso col cibo: City of food is Bologna. E via con i mega-progetti, con i soliti noti pronti a spartirsi la torta. Dal mercato di mezzo alla grande opera FICO, Farinetti e le Coop su tutti.

E’ per questo che abbiamo invitato due realtà che a Milano da tempo stanno lavorando per fare controinformazione e opporsi all’Expo2015. Evento che racchiude in sé molte delle contraddizioni del capitalismo contemporaneo. Dalla speculazione edilizia e la gentrificazione di interi quartieri, allo sfruttamento di forza lavoro, precarizzazione a lavoro gratuito mascherato da formazione e stage. Il tutto condito con l’enfasi e l’appeal delle più classiche operazioni di green-washing e la retorica del grande evento. 

Riteniamo importante insistere nel costruire il più collettivamente possibile percorsi di lotta comuni in opposizione alle Grandi Opere e ai Grandi Eventi con tutto il loro portato di precarizzazione e sfruttamento. Vorremmo fosse un’occasione di discussione per la città e le sue realtà attive, per confrontarsi su quanto sta avvenendo sul piano nazionale e, in piccolo, su quello locale, per riempire di contenuti e sostanziare la nostra opposizione alle politiche degli amministratori locali, del governo Renzi e dei suoi capitani d’industria Poletti e Farinetti. 

Stay foolish, 
Stay hungry, 
Eat the Rich!

lunedì 16 giugno 2014

"Lo Scuoiatore": un nome, un programma e una promessa.



Nel percorso al contrario con cui si cerca di rendere invisibili  gli animali incontriamo anche l’architetto De Lucchi. La macelleria cheha progettato e che verrà inaugurata a Parigi si chiama L’ Ecorcheur, lo Scuoiatore.

Un nome, un programma e una promessa.

La macelleria in questione sarà una vera e propria installazione.  Farà parte di una serie di iniziative economiche ridisegnate secondo un’ottica dedicata per lo più alla cultura  del cibo.

De Lucchi  spiega che la ‘sfida’ è quella di ‘liberare la macelleria dal concetto dell’atto violento sull’animale’.
In uno spazio di 45 metri quadrati si potranno ammirare  ad es immagini di sacrifici con animali e acquistare anche opere d’arte, animali-scultura ,romanzi dedicati  al mondo animale, illustrazioni e quant’altro. E’ qui che si celebra l’emancipazione dell’uomo dalla violenza primitiva.
Il tutto godibile  insieme con pezzi di animali esposti dietro un bancone ,smembrati e ripuliti  per non urtare la sensibilità del consumatore.
Si potranno anche gustare quelle stesse dilaniate carni in un apposito spazio dedicato alla cottura a vista, dove sarà possibile portare a termine l’ultimo atto cannibale, al riparo dalla vista di mattatoi, urla strazianti e agonie.

A questo tipo di operazioni appartengono diverse  ‘avventure’ finanziare , persino firmate, che promettono ampliamenti in molti paesi attraverso differenziazioni di volta in volta sempre più ‘originali’.
Il cibo deve essere spiritoso, allegro e soprattutto ‘etico’.  E se per fare questo è necessario nascondere agli sguardi ciò che accade  nella realtà, ben venga!
Designers, architetti, ristoratori e persino droghieri  si ritrovano uniti in un unico corpo collettivo con una missione da portare a termine.

Sempre più si tende ad occultare l’infamità della condizione a cui vengono sottoposti gli animali che finiranno nei nostri piatti  attraverso operazioni  definite culturali  in cui il corpo dell’animale , fatto uscire sublimato dalla porta, possa rientrare dalla finestra in forma di bistecca, cotoletta, salsiccia.
Di fronte all’opera di De Lucchi o chi per lui, in cui ci si presta a valorizzare il prodotto e la confezione , non è difficile comprendere come  la celebrazione dell’architetto  ( che nello specifico decreta la fine dell’architettura)e di un mangiar sano , pulito e giusto sia l’obiettivo ,alla stregua delle tante iniziative proposte , ad es. ,da Slowfood e Eataly .
E non è difficile comprendere come , ancora una volta, la  subdola finalità sia l’assopimento delle coscienze.
“ Perché non si possono contare tutti i morti”e non si può dire  l’orrore , quello che ‘scaturisce dal rifiuto da parte  degli assassini e di tutti gli altri , di immaginarsi al posto delle vittime” (La vita degli animali, J.M.Coetzee).

Laura Lucchini

venerdì 6 giugno 2014

Nessuna faccia buona, pulita e giusta a EXPO 2015 - il dossier di "Farro & fuoco"

Un dossier su EXPO e sfruttamento animale.

Il testo Nessuna faccia buona, pulita e giusta a EXPO 2015 – Dossier su Slow Food, Coop Italia e Eataly è una critica del grande evento milanese che, concentrandosi sui tre attori che danno sostanza al tema ufficiale, intreccia analisi del discorso pubblico, politica economica e antispecismo. Autore di questo dossier, uscito nel maggio 2014, è il gruppo  “Farro&Fuoco – Alimenta il conflitto.

Il testo analizza in modo critico la retorica del "benessere animale" e della "sostenibilità" di Slow Food, COOP e Eataly, e la loro funzione all'interno dell'organizzazione di EXPO 2015.

Qui è possibile scaricare il dossier: http://boccaccio.noblogs.org/post/2014/05/29/nessuna-faccia-buona-pulita-e-giusta-a-expo-2015/