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Beretta: la morte perfetta
(sul nuovo sponsor di expo)
Risale a pochi giorni fa la notizia secondo cui expo 2015 ha scelto Beretta come sponsor ufficiale per i salumi. Per l'occasione il presidente del Salumificio, Vittore Beretta, ha parlato della filosofia del "maiale felice"...
Pubblichiamo qui una lettera scritta da un'attivista in seguito alla notizia.
Vittore Beretta in questo breve video
sintetizza in maniera estremamente efficace, sia con l’utilizzo
delle parole che con la sua mimica facciale, il modo in cui lui e la sua
azienda si “relazionano” agli animali. Animali che il signor
Beretta ammazza in continuazione e con cui si arricchisce e riceve onori e
fama.
Io, nella mia beata ignoranza,
credevo che Beretta fosse semplicemente il nome del fondatore poi rimasto nel
marchio… Invece no! Sono 200 anni che i signori Beretta si
tramandano l’arte di ammazzare maiali (e non solo)
da generazione in generazione. In 200 anni hanno sempre trovato qualcuno, in
famiglia, disposto a seguire le orme sanguinarie dell’attività
del padre. (Da quell’orrendo cartone animato che si può
vedere qui,
e che racconta l’epopea familiare,
sembra che gli orgogliosi macellai Beretta siano tutti maschi anche se alcuni
sposati con donne di altre famiglie di macellai).
Esistono famiglie di musicisti e
insegnanti, di operai e notai, di avvocati e ladri ed esistono anche famiglie
di ammazzatori di animali. Ammazzatori seriali. Persone che dedicano il loro
tempo e la loro vita a cercare di uccidere il meglio possibile (riuscendoci).
Tutto il tempo sono impegnati a comprare e uccidere animali e a trasformare le
carcasse in prelibatezze gastronomiche cercando di sorvolare sul fatto che le
due cose sono collegate.
Non ho nessuna idea di quanti maiali
passino nei loro numerosi stabilimenti. Immagino un’infinità.
Un’infinità inimmaginabile. Così
tanti da rifornire una quindicina di stabilimenti in Italia e quattro all’estero
(negli USA e in Cina). Un vero colosso della grande distribuzione. Un colosso che,
guarda caso, per nutrire il pianeta e produrre energia per la vita, è
sponsor ufficiale dei salumi di Expo. (Grazie Expo… ci
hai fornito l’ennesima dimostrazione della tua “strana”
idea di sostenibilità…)
Il signore Vittore, l’ultimo
(o forse meglio dire l’attuale) rampollo della famiglia, sta
contribuendo a allargare e fortificare l’impero. Nel video scherza senza
vergogna sulla sofferenza e la morte di milioni di animali. Con la sua parlata
brianzola da uomo “comune” e una faccia che emana cinismo dai
pori della pelle, dice testualmente “Il maiale felice è
un maiale che è allevato correttamente, nel miglior
modo possibile, facendolo veramente felice, perché dobbiamo essere grati a questo
animale che ci permette, con il suo sacrificio, di gustare dei prodotti unici
al mondo”
A parte la traballantissima sintassi
della frase e la tautologia (“un maiale felice è
un maiale felice”), la cosa che mi ha disgustata e mi
ha fatto rivedere il video dieci volte per cercare di capire meglio, è
quel sorrisetto che compare sul suo volto quando pronuncia le parole “perché
noi dobbiamo essere grati a questo animale che ci permette, con il suo
sacrificio…”.
Quel sorrisetto sarebbe da analizzare
a fondo e ci si potrebbe scrivere un trattatello. Ci sta dicendo, con il linguaggio
del corpo, che in realtà, di quegli animali, non gliene può
fregare di meno. Dovendo giocoforza tirare in ballo gli animali (perché
non si può parlare di maiale felice senza parlare del maiale) e
intuendo che ci sia un “piccolo iato” tra
il comune concetto di felicità e la morte - iato che fa intendere la
fraudolenza e la bassezza di chi cerca di confondere e collegare i due termini
- strizza l’occhio al consumatore carnivoro. Consumatore complice.
Venditore Beretta e Cliente Tutti Noi sanno che i maiali non possono essere
felici di vivere una vita di merda e morire una morte violenta e precoce ma,
nonostante tutto, ci passano sopra con un sorrisetto. Il signor Beretta ha come
dei sottotitoli che scorrono durante le sue parole: “So che
sto dicendo una stronzata megagalattica a questo intervistatore che sembra
bersi le mie assurdità… Lo sanno tutti che dei maiali non ci
frega niente… Ma siccome adesso c’è
la moda di far finta di preoccuparsi del benessere animale, devo inventare una
balla qualsiasi per dire qualcosa che sembri ragionevole, che mi faccia
sembrare un industriale sensibile e non il massacratore d’animali
quale orgogliosamente sono”.
Insieme alla enorme balla di cui
sembra non vergognarsi per nulla (cioè che il maiale gli permetterebbe di
farsi ammazzare affinché noialtri possiamo gustare dei
prodotti unici al mondo) sta prendendo per il culo anche le migliaia di persone
che davvero sperano in un futuro meno crudele per gli animali.
Signor Vittore Beretta, con tutto il
cuore, le dico sinceramente che il suo atteggiamento, per quel pochissimo che
ho visto nel video (non oso neppure immaginare cosa lei sia in grado di dire -
e purtroppo anche di fare - lontano dalle telecamere!) è
rivoltante e disgustoso.
La sua attività è
miserabile e mi domando se lei di notte riesca a dormire.
Ma temo di sì. E
probabilmente bene.
Viva EXPO! Viva Beretta! Viva la
Mamma!
Alessandra Galbiati