Expo 2015 - Nutrire il pianeta, riempire i macelli
di M. Reggio
Expo 2015 si avvicina. Con il suo
slogan, «Nutrire il pianeta, energia per la vita», il Primo maggio (data
non casuale) avrà inizio a Milano l’Esposizione Universale che
costituirà «il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la
nutrizione»[1]. Come è noto, questa iniziativa costituisce per il
capitalismo un momento importantissimo di rilancio, autocelebrazione,
promozione e diffusione del proprio ordine simbolico, ma anche di
pubblicizzazione di merci, settori produttivi, tecnologie e servizi. La
corsa verso questo appuntamento – che si è rivelata una corsa a ostacoli
fra le insidie della cor ruzione politica e finanziaria e le più oscene
e imbarazzanti infiltrazioni mafiose – non può che registrare lo
sviluppo di una critica e di un’opposizione a partire dal territorio
interessato. Expo ha un carattere ideologico e concretamente devastante
sulle vite delle persone. Da quando il capoluogo lombardo è diventato
ufficialmente sede dell’esposizione (marzo 2008), associazioni, gruppi e
comitati, che hanno intrapreso un lavoro di smascheramento e
controinformazione su questo evento, si sono riuniti sotto la sigla No Expo, che ha organizzato diverse iniziative di approfondimento e di protesta.
Tra gli altri, sono stati oggetto di
contestazione alcuni aspetti sintetizzati dallo slogan «Debito, cemento,
precarietà»[2], favorendo così una discussione su altre questioni che
Expo ha indirettamente sollevato, come nel caso della
promozione di un’«Expo gay-friendly», tramite cui il neoliberismo utilizza, come spesso accade, la sua consolidata strategia di pinkwashing [3].
Visto il tema scelto per l’edizione milanese, è importante però che il
fronte del conflitto coinvolga anche tutti quei soggetti che si
oppongono allo sfruttamento animale, una questione che è centrale in
questa kermesse.
[continua…]