"I campi di lavoro forzati non sono poi cosi' male. Ce ne hanno fatto visitare uno al corso di addestramento di base. Ci sono le docce, e letti con i materassi, e attività ricreative come la pallavolo. Attività artistiche. Si possono coltivare hobby come l'artigianato, ha presente? Per esempio, fare candele. A mano. E i familiari possono mandare pacchi, e una volta al mese loro o gli amici possono venire a trovarla - Aggiunse: - E si può professare la propria fede nella propria chiesa preferita.
Jason disse, sardonico: - La mia chiesa preferita è il mondo libero, all'aperto." (Philip K. Dick)

martedì 27 novembre 2012

La Coop colpisce ancora: quando la violenza diventa arte

La Coop colpisce ancora, anche se questo video è di qualche anno fa.

La Coop colpisce sempre le nostre coscienze, la nostra sensibilità, e anche il nostro fiuto per l'ipocrisia.
Non è la prima volta, e ne abbiamo già parlato (qui e qui).

Soprattutto, però, colpisce (letteralmente) dei corpi. I corpi di quegli animali che vengono allevati, uccisi, macellati, fatti a pezzi e adagiati sui banconi dei punti vendita.
Come se non bastasse, quei corpi che ormai sono merci da vendere, subiscono l'ulteriore offesa di essere esposti pornograficamente allo sguardo divertito dei consumatori: "la qualità è un'arte".


Diciamolo: la violenza è un'arte. Ma è sempre violenza.

BioViolenza
Al mattatoio sani e felici